A Seattle è andata in scena la seconda puntata di uno scontro ormai personale tra Denzel Dumfries e Marcos Acuña, culminato in una rissa nel finale di Inter-River. Non è la prima volta che i due si trovano al centro di tensioni: già ai quarti di finale del Mondiale in Qatar, nel dicembre 2022, tra Argentina e Olanda, i toni si erano infiammati. In quell’occasione, dopo la vittoria ai rigori dell’Albiceleste, Dumfries rincorse Acuña dando il via a un acceso parapiglia tra le due squadre.
Una scena che si è ripetuta ieri. Fin dai primi minuti, il River ha impostato la gara su un’intensità agonistica molto elevata. Nel secondo tempo, con l’Inter in vantaggio, la tensione è ulteriormente salita, coinvolgendo anche la panchina nerazzurra. Proprio in quel frangente Acuña ha cominciato a discutere animatamente con alcuni membri dello staff interista seduti dietro Cristian Chivu. Sul campo, poi, lui e Dumfries si sono affrontati in più occasioni, con continui battibecchi.
Al fischio finale la situazione è degenerata: Acuña ha rincorso Dumfries mentre quest’ultimo si dirigeva verso il tunnel degli spogliatoi, tra il lancio di aste delle bandiere da parte dei tifosi argentini. Il confronto è proseguito anche nel tunnel, dove alcuni giocatori del River cercavano di placare l’ira del compagno, mentre altri rincorrevano l’olandese urlandogli contro. Dumfries, scortato dai suoi compagni, ha comunque evitato il contatto diretto.
Nessun episodio di razzismo, ha chiarito lo stesso Dumfries a fine partita, smentendo categoricamente di aver ricevuto insulti a sfondo discriminatorio. Tuttavia, l’episodio ha lasciato un’immagine tutt’altro che edificante.
A fare mea culpa è stato anche l’allenatore del River Plate, Marcelo Gallardo, che in conferenza stampa ha condannato l’accaduto: “Quello che è successo non ci rappresenta. Non è l’immagine che voglio che il mondo abbia del River. È stata una brutta pagina, e mi dispiace profondamente.”
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