Lautaro Martinez e Thuram si sono chiariti, pace fatta tra caffè e messaggi in chat

Un messaggio allunga la vita. E l’Inter. Come una telefonata dei vecchi tempi, un semplice messaggio può ricucire legami, riaccendere intese, ricompattare uno spogliatoio. È successo anche all’Inter, che dopo giorni complicati è tornata al punto di partenza – ma nella sua accezione migliore: quella di una ripartenza. La ThuLa è di nuovo in marcia. La freddezza? Superata. Dimenticata no, sarebbe scorretto dirlo. Ma archiviata sì. Ora si torna ai fatti, alla cronaca, e quel famoso like sui social diventa solo un dettaglio nella lunga storia di una coppia che vuole vincere. Insieme. Lautaro e Thuram hanno chiarito, si sono trovati d’accordo su ciò che conta davvero: portare in alto l’Inter. Hanno stili diversi, linguaggi emotivi differenti, ma un traguardo comune. E alla fine è quello che conta. Perché le modalità si discutono, gli obiettivi no.

Lautaro Martinez e Thuram si sono chiariti

Vale la pena raccontare un dettaglio, apparentemente piccolo, ma decisivo: lo spogliatoio dell’Inter, nei giorni successivi all’uscita dal Mondiale per Club, è tornato a parlarsi. Non a voce, non con le classiche telefonate, ormai sorpassate, ma attraverso la chat di gruppo. Quella che i giocatori usano durante l’anno per messaggi, battute, foto, video. Anche per confrontarsi, soprattutto nei momenti delicati. Dopo le dichiarazioni di Lautaro e il gelo che ne era seguito, la chat era silenziosa. Ora è viva, segno che le distanze si sono accorciate. E anche grazie all’intervento di Cristian Chivu, che nell’ultimo giorno a Charlotte ha saputo gestire il momento con equilibrio e lucidità. L’incontro voluto dal tecnico è servito a raffreddare il caso “Lautaro/like” prima che diventasse una frattura.

Lautaro e Thuram si sono confrontati faccia a faccia, davanti a un caffè. È lì che Marcus ha fatto capire al compagno come quella dichiarazione, così generica, avesse potuto mettere in difficoltà il gruppo. Lautaro ha risposto spiegando le sue ragioni, il perché di quella presa di posizione pubblica. È stato un passaggio importante, umano prima ancora che sportivo. Da lì si è ricominciato. O forse si è tornati indietro, ai tempi migliori. Dipende da che punto si guarda la vicenda. L’atmosfera è tornata serena. La delusione del Mondiale è alle spalle, le vacanze fanno il loro corso, ma c’è già attenzione verso ciò che verrà: il ritiro, la nuova stagione, le idee di Chivu. Le scorie? Se ci sono, non si vedono. E già questo è un ottimo punto di partenza. La sensazione è che la testa sia sul futuro. E i segnali – quelli veri, non virtuali – vanno tutti nella direzione giusta.

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