L’unica cosa che manca è l’offerta. Il resto è già apparecchiato: da una parte il Galatasaray che sogna il ritorno in patria del capitano della Nazionale; dall’altra l’Inter, pronta ad ascoltare ma non a svendere. In mezzo, Hakan Calhanoglu, sempre più coinvolto in un flirt che irrita lo spogliatoio, Lautaro in primis.
Il turco ha espresso chiaramente il desiderio di tornare a casa, spinto anche dalle pressioni patriottiche che lo vedono come simbolo di rinascita sportiva. Ma finché non arriva un’offerta concreta, si resta nel campo delle intenzioni. L’Inter, per ora, non ha ricevuto richieste ufficiali né dal Gala né dal giocatore, ma ha fissato il prezzo: si parte da 30 milioni.
Nel frattempo i nerazzurri si muovono per non farsi trovare impreparati. Se l’addio diventerà realtà, il piano B ha già un nome e un cognome: Ederson. Il centrocampista dell’Atalanta piace a tutti ad Appiano — da Marotta ad Ausilio fino al neo tecnico Chivu — ma costa caro. Percorso tortuoso, sì, ma non impossibile: si può partire da lontano, magari dal Brasile, dove il ragazzo ha ritrovato la Nazionale grazie ad Ancelotti.
Calhanoglu, reduce da un infortunio che gli ha tolto il Mondiale, dovrebbe rientrare tra i primi convocati al ritiro, intorno al 22 luglio. Ma farlo tornare ad Appiano senza certezze sul futuro sarebbe un rischio per la stabilità interna. Per questo l’Inter ha imposto un limite temporale: tutto va risolto prima dell’inizio della preparazione.
L’Inter resta ferma su un punto: nessun regalo. Se il Gala vuole davvero Hakan, servono soldi e serietà. Altrimenti si volta pagina e si va avanti con idee chiare, senza rimpianti.
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