In casa Inter, mentre si attende con una certa tensione il 15 luglio – data spartiacque per il futuro di Denzel Dumfries, quando scadrà la clausola rescissoria – almeno una cosa è chiara: il destino dell’olandese segnerà una svolta nel mercato nerazzurro. Il club ha infatti pronte due strategie ben distinte: una con il laterale ancora a disposizione di Chivu, l’altra senza il numero 2, nel caso arrivasse un’offerta irrinunciabile, magari da Manchester o Barcellona.
Dodò, la situazione
Se il bonifico dovesse materializzarsi, l’Inter cercherebbe un sostituto all’altezza. È vero che Luis Henrique è appena arrivato per 24 milioni a coprire la stessa fascia, che Darmian è una garanzia di esperienza e che Zielinski è stato riscattato dalla Roma, ma la sensazione è che serva comunque un innesto di qualità specifico per il ruolo. Un titolare pronto all’uso, magari già rodato nel campionato italiano.
Tra i profili monitorati c’è anche quello di Dodô, il brasiliano classe ’98 della Fiorentina. Laterale tecnico e imprevedibile, come l’ex Marsiglia appena approdato a Milano, ha caratteristiche molto diverse da Dumfries: 166 centimetri di altezza contro i 188 dell’olandese, ma l’Inter non cerca un clone, piuttosto un interprete adatto a un’idea di gioco differente. E in effetti, con Chivu in panchina, sono previsti alcuni aggiustamenti tattici.
Per ora si tratta solo di un interesse esplorativo: Dodô piace, ma la situazione è in divenire. Il contratto del brasiliano scade nel 2027, quindi non c’è fretta. Tuttavia, il giocatore non ha gradito la mancanza di un adeguamento dell’ingaggio (attualmente percepisce 1,5 milioni a stagione), e questo potrebbe aprire qualche spiraglio. Nel frattempo, si intrecciano altri movimenti: la Fiorentina osserva con attenzione Sebastiano Esposito, in uscita da Appiano Gentile. A differenza del fratello Pio, Seba sa che dovrà cercare spazio altrove, ma guarda con favore all’interesse di Stefano Pioli, da poco tornato sulla panchina viola.
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