Il brasiliano delle meraviglie, approdato in Italia nel 2022 con il vento della Costiera Salernitana alle spalle e oggi saldamente piantato sulle Alpi Orobie, guarda ora con crescente interesse alla Milano dei grattacieli e della moda. E non è solo una suggestione: la sua permanenza continuativa nel nostro Paese – un dettaglio tutt’altro che banale per il fisco italiano – rende Ederson un nome caldissimo anche per il mercato, con un passato agevolato dal Decreto Crescita e un futuro che potrebbe ancora beneficiarne, almeno in parte.
Ederson, la situazione
Il provvedimento, ufficialmente abolito a fine 2023, ha infatti lasciato dietro di sé una lunga coda di vantaggi fiscali: chi è arrivato entro il 31 dicembre dello scorso anno può continuare a usufruirne per cinque anni. In alcuni casi, poi, condizioni particolari (come figli a carico o l’acquisto di una casa) possono estendere ulteriormente il beneficio. Insomma, il Decreto non c’è più, ma continua a incidere – soprattutto per i club italiani che oggi faticano a sostenere gli stipendi lordi dei top player.
Nel caso di Ederson, l’ostacolo vero non è lo stipendio – si parla di una base di 4 milioni netti a stagione, che al lordo (grazie all’agevolazione residua) diventerebbero circa 5,2 – quanto il prezzo del cartellino imposto dall’Atalanta. La Dea valuta il suo centrocampista una risorsa d’élite, e non ha mai svenduto i suoi pezzi pregiati. La trattativa è complicata, ma non impossibile, anche se servirebbe un’offerta da top club per far vacillare Bergamo.
L’Inter, comunque, è ben consapevole dell’importanza delle dinamiche fiscali: già in rosa diversi elementi hanno beneficiato del vecchio Decreto. Basti pensare a Pavard (5 milioni netti, 6,55 lordi), Thuram (6 netti, 7,86 lordi), Sommer (2,5 netti, 3,28 lordi) o Bisseck (1,5 netti, 1,97 lordi), tutti arrivati tra 2022 e 2023. Senza dimenticare Denzel Dumfries, arrivato nel 2021, che grazie a quelle condizioni ha potuto firmare un rinnovo pesante nel novembre 2024.
Ederson, nel suo percorso italiano iniziato in provincia e ora pienamente maturo, potrebbe dunque rappresentare un investimento sostenibile e strategico per l’Inter, anche grazie a una normativa ormai “fantasma” ma ancora viva per chi, come lui, si trova già nel nostro campionato. Un tassello importante in una fase in cui il club nerazzurro punta a coniugare sostenibilità economica e ambizione tecnica.
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