L’ANALISI – Come giocherà l’Inter di Chivu? Addio al 3-5-2, la parola magica è ‘trequartista’

Novità a San Siro. Dopo anni di 3-5-2 scolpito nella pietra, l’Inter sembra pronta a cambiare pelle. E il fautore di questa rivoluzione potrebbe essere proprio lui, Cristian Chivu, che dopo il battesimo di fuoco al Mondiale per Club, ha lasciato intravedere lampi di un’Inter diversa, più coraggiosa, più creativa. Un’Inter da sogno.

Durante il torneo negli Stati Uniti, il tecnico romeno – catapultato in panchina con meno di dieci giorni di preparazione – ha dovuto aggrapparsi alle certezze ereditate da Inzaghi. Giusto così: niente tempo per esperimenti, servivano risultati subito. Ma ora che la pressione del debutto è alle spalle, Chivu potrà finalmente iniziare a modellare la squadra secondo le sue idee.

E se fosse ‘trequartista’ la parola magica?

Il primo segnale concreto è arrivato proprio in America, dove il tecnico ha testato una soluzione nuova: l’inserimento di uno – o due – trequartisti dietro la punta. Un’eresia per chi è cresciuto con il 3-5-2 di ferro, una benedizione per chi sogna un’Inter più imprevedibile, capace di rompere gli schemi. Via un centrocampista, dentro un uomo tra le linee, pronto a inventare. Il 3-4-2-1 prende forma.

Non a caso, il club sta cercando sul mercato proprio quel tipo di profilo. Si è parlato di Nico Paz, ma il nome più caldo sembra essere quello di Marco Asensio: esperienza, tecnica, intelligenza tattica. Non sarà il prototipo del giocatore “alla Marotta”, ma è uno di quei colpi che possono spostare gli equilibri.

Intanto, qualcosa già bolle in pentola

Chivu, però, non aspetta il mercato per mettersi all’opera. Al Mondiale per Club ha rilanciato Mkhitaryan nel ruolo di trequartista: il vecchio Miki è tornato a respirare aria d’attacco, offrendo qualità, visione e movimenti da veterano consumato. E anche Zalewski – riscattato dopo un finale di stagione brillante – potrebbe ritagliarsi uno spazio proprio in quella zona ibrida tra mezzala e trequarti.

Non è da escludere poi che lo stesso Lautaro o Thuram possano arretrare qualche metro per dare forma a un attacco più mobile e meno prevedibile. Anche perché, come dimostrato ai tempi di Parma, Chivu non ha paura di cambiare modulo pur di far rendere al meglio i suoi.

Verso un’Inter camaleontica

Lo si è già visto: Chivu è un tecnico che legge le situazioni, plasma le squadre, adatta le idee ai giocatori. A Parma ha cambiato sistema più volte pur di salvarsi. All’Inter vuole fare lo stesso, ma con ambizioni ben più alte. Dal 3-5-2 al 3-4-2-1, passando per il 3-4-1-2: l’importante è rompere la monotonia.

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