L’avventura nerazzurra di Mehdi Taremi è giunto al capolinea. Arrivato con grandi aspettative per ricoprire il ruolo di vice-Turam, l’iraniano non ha mai realmente convinto. Le cifre parlano chiaro: 43 presenze complessive tra Serie A, Coppa Italia e Champions League, condite da appena 3 gol e 9 assist. Troppo poco per un attaccante che doveva garantire affidabilità e continuità.
Va sottolineato che le sue difficoltà in campo non sono legate ai problemi extra-sportivi che gli hanno impedito di partecipare al Mondiale per Club con l’Inter: la decisione della società è legata esclusivamente al rendimento.

L’Inter lo mette sul mercato: si cerca l’incasso

La dirigenza nerazzurra ha così dato mandato agli agenti del giocatore di trovargli una nuova sistemazione. L’obiettivo è duplice: liberarsi dei 4 milioni di euro netti annui del suo ingaggio, in scadenza nel 2027, e ottenere una plusvalenza con una cessione da almeno 10 milioni di euro.

Besiktas, Fulham e West Ham alla finestra

Grazie all’intermediazione di Federico Pastorello – lo stesso che ha portato Bonny all’Inter e Simone Inzaghi all’Al-Hilal – il futuro di Taremi potrebbe parlare turco o inglese. Tre club si sono fatti avanti concretamente: il Besiktas, in cerca di un nuovo terminale offensivo dopo l’addio di Immobile (direzione Bologna), e due squadre di Premier League, Fulham e West Ham, entrambe destinazioni gradite al centravanti ex Porto.

Perchè il vero Taremi non si è mai visto all’Inter

Dall’inizio della stagione, molti tifosi si sono interrogati sul rendimento del vero Taremi. I dubbi sulla sua condizione fisica erano evidenti fin da subito, ma solo recentemente è emerso che l’attaccante ha affrontato una fastidiosa pubalgia, più grave del previsto, che ne ha rallentato l’inserimento e limitato le prestazioni. Il problema fisico ha costretto Taremi a giocare spesso sotto antidolorifici, come lui stesso ha ammesso in un’intervista. Consapevole delle aspettative, ha cercato comunque di dare il massimo, mostrando grande determinazione nel voler ripagare la fiducia dell’ambiente. Ma la sua storia all’Inter sta per scrivere la parola fine.