Oggi, il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, ha condiviso con La Gazzetta dello Sport le sue riflessioni sull’Inter, la squadra per cui fa il tifo. Ecco le sue parole:
“Mi considero tifoso dell’Inter grazie a mia madre. Seguivamo le partite alla radio insieme a mio fratello maggiore, mentre mio fratello di mezzo era milanista. Mio padre non era particolarmente interessato al calcio, ma ogni tanto fingeva di tifare Milan per creare un po’ di discussioni in casa. Il ricordo più bello? Sicuramente la vittoria della Champions League nell’anno del triplete. Ma la semifinale contro il Barcellona fu ancora più emozionante. Arrivammo a Madrid, forse un po’ incoscienti, ma convinti di poter vincere”.
Parlando della sua amicizia con Massimo Moratti, Tronchetti Provera sottolinea: “Alla fine, quello che conta è ciò che abbiamo vissuto insieme per quasi vent’anni. L’amicizia prevale su tutto. Alla sua festa è stato bello ritrovare i calciatori che hanno scritto la storia dell’Inter, ma soprattutto facce amiche. Massimo cambiava spesso allenatori, ma aveva una capacità unica di mantenere unita la squadra, con un’umanità che superava tutto. La porta del suo ufficio era sempre aperta, e per alcuni era visto come un punto negativo, ma per me era molto positivo. Quell’Inter non solo puntava a vincere, ma dava sempre speranza ai tifosi. Era l’eredità di suo padre.”
Riguardo Cristian Chivu, Tronchetti Provera afferma: “Chivu è una persona seria e molto impegnata. Darà sempre il massimo. L’importante è che si ricrei la giusta armonia. Le sconfitte di quest’anno hanno creato delle tensioni che devono essere superate. Alla fine, per vincere, è fondamentale l’armonia nello spogliatoio.”
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