MERCATO – Il dossier Leoni si riapre in casa Inter: occhi su Parma e nostalgia per Chivu

Sarà colpa dei rallentamenti sulla Milano-Bergamo, o delle difficoltà a trovare un tavolo libero per Ademola Lookman. Sarà il consueto gioco delle parti da parte dei dirigenti dell’Inter, che non rinunciano mai davvero ai migliori talenti sul mercato, specialmente se italiani. O, forse, sarà semplicemente la nostalgia emiliana di Cristian Chivu, che ha chiesto apertamente di ritrovare ad Appiano uno dei pupilli lanciati ai tempi del Parma. Fatto sta che il nome di Giovanni Leoni è tornato d’attualità nei corridoi nerazzurri.

Leoni, la situazione

Riaperto il dossier sul classe 2006, seguito con grande interesse da mezza Europa — Liverpool compreso — l’Inter sa che strapparlo al Parma non sarà semplice. Dopo una prima fase d’interesse, i nerazzurri si erano leggermente defilati di fronte alle alte richieste emiliane. Ma negli ultimi giorni, il nome di Leoni è tornato a rimbalzare con insistenza nei pensieri della dirigenza. Del resto, i rapporti con il Parma sono ottimi e i precedenti affari lo confermano: non uno, ma ben due colpi già conclusi in questa sessione.

L’ultimo in ordine di tempo è quello che ha riportato Ange-Yoan Bonny alla corte di Chivu per 24 milioni, lasciando buone impressioni nella prima uscita stagionale dell’Inter U23. In senso opposto, Sebastiano Esposito ha preso la via di Parma per 4 milioni, chiudendo un lungo periodo di incertezze e destinazioni mancate. Il 23enne, che sembrava destinato a Cagliari, cambierà invece casa in Emilia. L’Inter incassa ora, evitando l’addio a zero tra un anno, e mantiene un diritto del 50% sulla futura rivendita. Due affari che non collegano direttamente Esposito e Leoni, ma testimoniano un traffico costante tra i due club e alimentano le speranze nerazzurre.

L’idea dell’Inter, condivisa dal presidente Marotta e dal ds Ausilio, è chiara: Leoni rappresenta un investimento a prescindere dalle uscite. Il reparto difensivo ha bisogno di un ricambio generazionale: Acerbi ha 37 anni, De Vrij ne ha 33. Un innesto giovane come Leoni non sarebbe legato a partenze. Certo, se dovessero arrivare offerte importanti — come i 40 milioni che il Crystal Palace non ha raggiunto per Bisseck, o eventuali proposte per Pavard — allora si potrebbe pensare anche a un secondo innesto. Un nome? Il genoano Koni De Winter, profilo da “braccetto” difensivo.

Ma Leoni è un discorso a parte. Il suo talento e il suo potenziale lo collocano su un altro piano, così come il Parma, che nel frattempo ha alzato le pretese. I 30-35 milioni non bastano più: ora sul tavolo serve un’offerta con il “4” davanti, una cifra fuori portata per l’Inter attuale. Tuttavia, se le richieste dei ducali dovessero rientrare e l’Inter avesse margini dopo aver completato le operazioni sulla trequarti, allora il tentativo concreto ci sarà.

Leoni, 195 centimetri di forza e prospettiva, sogna Milano e un possibile Mondiale, magari ancora guidato da Chivu, che vede in lui e in Pio Esposito i profili ideali per rivitalizzare un calcio italiano in cerca di nuova linfa. La corda tra Milano e Parma resta tesa. E chissà che, a tempo debito, non torni a vibrare.

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