Inter, luci e ombre. Ecco dove si è vista la mano di Chivu nell’amichevole con il Monaco

Una serata che, tra luci e ombre, ha offerto spunti interessanti per l’Inter, purtroppo viziata da una partenza fredda e un’espulsione che ha cambiato i ritmi del match. Il secondo cartellino giallo a Hakan Calhanoglu, un’entrata che l’arbitro ha giudicato troppo dura, è costato caro alla squadra. Tuttavia, paradossalmente, è stata proprio l’inferiorità numerica a dare una scossa a un’Inter che, dopo il gol subito a freddo, sembrava aver perso la sua identità.

I primi 35 minuti del match contro il Monaco sono stati di una confusione totale. Il pressing offensivo, che per gran parte del primo tempo ha visto la squadra alzarsi di diversi metri rispetto all’era Inzaghi, ha lasciato troppo spazio alla mediana e alla difesa, costringendo Sommer a intervenire su alcune ripartenze pericolose, che per un soffio non hanno portato al raddoppio dei monegaschi. La mancanza di un vero e proprio regista, dopo l’uscita di Calhanoglu, ha amplificato le difficoltà. Luis Henrique, pur non deludendo rispetto alle sue recenti prestazioni, non ha inciso come avrebbe dovuto, mentre Sucic ha mostrato qualità, ma il suo adattamento ai meccanismi di squadra è ancora un work in progress.

Eppure, è proprio nella ripresa che si è vista la mano di Chivu. L’allenatore rumeno ha cambiato volto alla partita con una mossa intelligente: il passaggio a un 4-3-2, sacrificando numericamente il centrocampo sulla carta, ma rinvigorendo il gioco e la solidità difensiva. Il cambio ha portato equilibrio, senza però rinunciare alla capacità offensiva, tanto che, nonostante l’inferiorità numerica, l’Inter ha continuato a spingere senza paura. Un plauso va dato alla scelta di mantenere due punte, nonostante il momento difficile. Non si è optato per sacrificare un attaccante, una decisione che ha premiato la squadra, riuscendo a farla restare compatta e pericolosa anche in dieci.

Il test con il Monaco non è stato certamente un’amichevole. La squadra di Philippe Clement, che tra una settimana debutterà in Ligue 1, ha dimostrato di avere ritmo e qualità, ma l’Inter ha risposto con garra e resilienza. L’importante, ora, è trarre i giusti insegnamenti da questa sfida.

Già si intravede un’Inter più dinamica, con una varietà offensiva che lo scorso anno sembrava quasi impensabile. La ThuLa resta il punto di riferimento, ma quest’anno Bonny ha portato nuova vivacità e la fisicità di Pio Esposito sta aggiungendo un’altra dimensione al reparto. In difesa, purtroppo, si è visto ancora qualche errore di troppo, ma è evidente che la squadra sta lavorando per trovare la giusta sintonia. Con la prossima amichevole contro il Monza il 12 e quella contro l’Olympiacos il 16, Chivu avrà l’opportunità di continuare a perfezionare il gioco e a registrare la difesa, che ha bisogno di maggiore compattezza.

Nel frattempo, l’attesa per eventuali rinforzi dal mercato – con i nomi di Lookman e Leoni sempre più concreti – cresce. Sarà proprio su questi dettagli, che porteranno ad un maggiore equilibrio complessivo della squadra, che l’allenatore rumeno concentrerà il suo lavoro. In un’estate che promette di essere decisiva, l’Inter sembra pronta a costruire una squadra più solida e dinamica, in grado di affrontare le sfide che l’attendono.

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