Doveva essere l’estate della svolta, quella in cui l’Inter avrebbe colmato le lacune mostrate lo scorso anno e consegnato a Cristian Chivu una squadra cucita sulle sue idee. Invece, a dieci giorni dalla fine del mercato, il film sembra sempre lo stesso: acquisti marginali, occasioni mancate e una rosa che rischia di ripartire praticamente immutata.
Gli arrivi di Sucic, Luis Henrique e Bonny — tutti profili già seguiti prima della scelta di Chivu — non scaldano i tifosi e, soprattutto, non rispondono alle richieste tecniche del nuovo allenatore. Il rumeno voleva giocatori di estro, capaci di saltare l’uomo e cambiare volto all’attacco, ma al momento l’Inter sembra aver perso tempo e direzione.
La maledizione del dribbling
Il mantra era chiaro: “serve fantasia, serve velocità sulle fasce”. Inzaghi lo chiedeva da tempo, Chivu lo ha ribadito subito. La società sembrava aver recepito, ma i fatti raccontano altro. A gennaio era arrivato Zalewski, venduto pochi mesi dopo con una plusvalenza che fa felice il bilancio ma impoverisce il campo. Oggi l’Inter è di nuovo senza quel tipo di calciatore.
L’illusione Lookman
Per qualche settimana, i tifosi hanno sognato: Lookman, indicato dallo stesso Marotta come profilo ideale, sembrava vicino. Sarebbe stato il colpo perfetto per dare a Chivu la possibilità di variare modulo e soluzioni offensive. Invece, l’ennesima bolla di sapone: pista svanita e virata improvvisa su altri reparti, con la solita sensazione di confusione.
Occasioni sprecate, nomi persi
Manu Koné? Trattativa durata meno di un giorno. Bremer, Buongiorno, Leoni? Tutti svaniti, nonostante fossero i profili giovani e di prospettiva tanto sbandierati come obiettivo. Ora si parla di Kim, ex Napoli, ma ha 28 anni e non rientra nei parametri graditi a Oaktree.
Il risultato? Una strategia che pare più guidata dalle occasioni del momento che da un reale progetto tecnico. E intanto Darmian, de Vrij e Acerbi si avviano verso il tramonto, senza che sia arrivato qualcuno in grado di raccoglierne l’eredità.
Un déjà-vu preoccupante
L’impressione è che Chivu rischi di ritrovarsi con la stessa squadra che aveva Inzaghi, al netto di qualche giovane da inserire in rotazione. Con un centrocampo pieno, l’attacco senza fantasia e gli esuberi ancora in rosa, il tifoso interista si domanda: dov’è il mercato della svolta promesso?
Perché di questo passo, il nuovo progetto nerazzurro rischia di cominciare con lo stesso copione delle ultime stagioni: qualche plusvalenza, tanta confusione e poche risposte in campo.
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