Il giornalista Gianluigi Longari su sportitalia.it fa il punto sull’Inter.
“Non ho la competenza per poter stabilire da 90 minuti quale possa essere la traiettoria di Petar Sucic nel calcio italiano, ed allora mi affido a messaggi ricevuti su whatsapp da un profondo conoscitore del calcio croato, che già nel mese di gennaio mi sottolineava: “Sucic è meglio di Brozovic”.
Gli avevo risposto che all’Inter ne sarebbero bastati tre quarti, del vero Brozovic, per avere a disposizione un giocatore all’altezza di potersi insidiare come alternativa concreta e reale al trittico di centrocampo che negli anni di Inzaghi era diventato una filastrocca: Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan.
L’esordio in partite ufficiali ha fatto seguito ad un’estate vissuta da assoluto protagonista da parte dell’ex Dinamo Zagabria, ed ha dato segnali ancora più confortanti rispetto alle più rosee aspettative. La stessa persona di gennaio ha a quel punto reiterato le sue considerazioni lusinghiere di sette mesi fa, aggiungendo sicuro: “E’ meglio al 100%”. E’ molto presto per dirlo, ma viene il sospetto che non abbia parlato a caso.
Vada come vada, potrebbe rappresentare una delle più belle eredità che lascerebbe in dote Piero Ausilio qualora dovesse realmente decidere, come abbiamo raccontato in esclusiva dalla prima settimana di questo mese, di sposare un progetto sportivo infinitamente remunerativo come quello dell’Al Hilal. Staremo a vedere, ma dopo che sarà finita la sessione di mercato.
Già perchè mai come in questo caso i nerazzurri vivono in sospeso tra la consapevolezza di avere rafforzato nella struttura una rosa che è la stessa che la scorsa stagione di era meritata il ruolo di vicecampione sia d’Italia che d’Europa, aggiungendo un potenziale titolare come Sucic appunto e delle alternative vere e finalmente degne di questo ruolo nel reparto avanzato. Considerazioni che potrebbero spingere a non toccare nulla e mettere da parte il budget in disavanzo per quando sarà realmente necessaria una rivoluzione, o che al contrario potrebbero solleticare il palato del management rispetto alla prospettiva di mettere a segno almeno un colpo che possa spostare gli equilibri nell’ultima settimana di mercato”.
(FONTE: SPORTITALIA.IT)
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