Conte: “Non siamo più arbitri del nostro destino. Hakimi? In Italia è diverso”


Dopo la convincente prova contro il Sassuolo è già tempo di tornare in campo per la Champions. Domani sera l‘Inter sarà impegnata in Germania contro il Borussia Moenchengladbach. Queste le parole rilasciate da mister Antonio Conte in conferenza stampa.

Mercoledì avete sentito troppo la gara contro il Real. Cosa bisogna fare per evitare la stessa cosa contro il Borussia?
“Sono stati espressi tanti giudizi negativi dopo la gara con il Real. Ho sentito tanta gente che ha parlato di partita dove il Real Madrid ha fatto quello che ha voluto. Dimenticando però che al 30′ del primo tempo eravamo 10 contro 11, in svantaggio dopo 4 minuti per un rigore. Sfido chiunque a cambiare in queste situazioni. Lavoriamo per migliorare ed evitare che certe situazioni non si ripetano. La partita di domani è contro una buonissima squadra che sta facendo molto bene in Champions. Dovremo uscire dal campo senza rimpianti”.

Siete ancora convinti del passaggio del turno?
“A inizio percorso eravamo arbitri del nostro destino, oggi se non lo siamo più significa che siamo mancati in alcune situazioni. Detto questo l’unico modo per cercare di restare in vita è quello di vincere domani. Sappiamo che non sarà semplice, il Borussia ha dimostrato la sua forza. Al tempo stesso è un’occasione per noi per dare seguito a un percorso iniziato in Europa dove spesso e volentieri ti trovi a giocare partite da dentro o fuori, importanti. C’è l’occasione per testare una volta di più queste situazioni”.

Come spieghi le difficoltà di Hakimi?
“A me non piace parlare dei singoli. Andate a rileggere cosa ho detto a inizio stagione di Hakimi. A quello rimango. Ha delle grandi potenzialità ma deve lavorare tanto soprattutto in fase difensiva. In Italia ci sono pressioni e aspettative molto più alte rispetto ad altri campionati come quello tedesco o inglese. Qui c’è pressione. Il ragazzo deve continuare a lavorare, sapendo anche lui che qui ci sono aspettative e pressioni totalmente diverse rispetto alla Germania”.

Qual è l’Inter con il migliore equilibrio tattico?
“Continuo a ribadire un discorso molto semplice, ci siamo trovati dopo pochissimo tempo di riposo a fare gare ufficiali che non hanno lavorato nell’Inter, come Kolarov, Hakimi. Vidal e Damian lo ho già avuti ed erano più rodati. Abbiamo dovuto buttare subito in mischia giocatori che dovevano ancora capire determinati meccanismi, correndo tutti i rischi del caso. A volte l’equilibrio lo abbiamo trovato in campo, ma non sempre ci si riesce”.

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