Napoli-Inter 4-2

Prendi due difese inguardabili, aggiungi un pò di sfortuna e arbitri quanto basta, mescola il tutto in trasferta e avrai fatta la frittata. Per dirla in breve è arrivata la seconda sconfitta della stagione ed è arrivata nello stadio che fu di Mazzarri per mano di tale Benitez. Ne siamo usciti con le ossa rotte, ma, va detto, con dignità. Serve a poco, erano meglio i tre punti, ma ci fa guardare con un pò di ottimismo al futuro. La squadra ha giocato benino/bene, imponendo il suo gioco, cosa che non accadeva da un paio di partite e costringendo i padroni di casa a giocare sulle ripartenze, cioè in contropiede. Abbiamo pagato cara l’imprecisione sotto porta a vantaggio dei partenopei, gli enormi errori difensivi e nel momento di massimo sforzo anche qualche decisione arbitrale discutibile. Morale della favola: abbiamo recuperato nella costruzione del gioco una certa continuità, ma continuiamo ad avere imprecisione in attacco e confusione a difesa. Scivoliamo così a -7 dalla terza e per Thoihir ancora zero vittorie da quando è diventato presidente. C’è da riflettere e tanto sul mercato di gennaio, ma soprattutto sul mercato in generale. Dove vogliamo andare? Oggi il quinto posto, si ci ha scavalcato anche la Fiorentina, sembra il massimo dei risultati possibili. Si può recriminare sulle occasioni perse certo, ma se non si vince quando si deve vincere, diventa un puro esercizio di stile. Resta il rammarico, ma quello è per i nostalgici. Come dice Mazzarri e ormai anche i numeri, questo è o dovrebbe essere l’anno zero. Guardiamo avanti e auguriamoci di avere anche un pizzico di fortuna in più.

La partita. Il primo tempo è di marca nerazzurra, ma si chiude col Napoli in vantaggio di un gol. Tre gol dei partenopei, tre errori difensivi individuali. Le reti interiste di Cambiasso e Nagatomo lasciano aperte tutte le possibilità per la ripresa. Da segnare sul taccuino un rigore su Palacio non sanzionato, ma ormai queste sono cose che non fanno più notizia e un ammonizione ad Alvarez che peserà e tanto nel secondo tempo. La ripresa segue la falsa riga della prima parte di gara. L’Inter fa gioco e attacca, ma non punge e il Napoli cinico e concreto riparte in contropiede e punge appena può. A fare la differenza tra due squadre con due pessime fasi difensive, è la concretezza nella fase d’attacco. Quando sembra che i nerazzurri stanno per concretizzare lo sforzo profuso, arriva l’espulsione di Alvarez per doppia ammonizione. In 10 l’Inter ci prova ancora, ma il quarto gol del Napoli a dieci minuti dalla fine, chiude i giochi. Sul finale c’è gloria per Handanovic che si riscatta dall’errore che favorisce il secondo gol partenopeo nel primo tempo, parando il rigore di Pandev.

Male tutta la difesa, a partire da Handanovic. A corrente alternata Ranocchia e Rolando. Errore di Nagatomo che apre le marcature azzurre, ma per il resto sufficiente. Jonathan tra i più pericolosi. Ingenuo Alvarez e impreciso Taider. Bene Cambiasso, buona la prova di Guarin. Palacio ancora troppo solo lì davanti, fa quel che può, ma non riesce ad approfittare delle occasioni che gli capitano. In sostanza, si è giocato peggio, ma si è pareggiato, ora che si è giocato meglio, è arrivata la sconfitta. C’è da rivedere tante cose, fuor di dubbio e siamo ormai già in clima derby…

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