Inter-Udinese 1-2

Un tentativo di suicidio perfettamente riuscito. Una prestazione dalla doppia faccia, iniziata senza clamori, ma con un’apparente solidità e terminata, rumorosamente, in un triste e avvilente epilogo. Se nel primo tempo la squadra nerazzurra è apparsa compatta e quadrata, mettendo in mostra il lavoro di Mancini, nel secondo tempo, come neve al sole, si è del tutto liquefatta. Un crollo generale, mentale prima che fisico e che ha determinato una brutta sconfitta nel momento in cui si poteva riagganciare in classifica il gruppone che lotta per i traguardi più importanti. E’ bastato che i friulani alzassero il baricentro e cominciassero a fare un blando pressing per sfaldare e abbattere la difesa nerazzurra improvvisamente finita nel caos assoluto. Inutile dire che contro l’Udinese si è consumata forse la fine dei sogni di poter raggiungere il terzo posto e non tanto per i nove punti che distanziano l’Inter dalla terza, ma piuttosto perchè ora ci sono solo sette punti dalla terz’ultima in classifica ed è quindi ora di cominciare a guardarsi soprattutto dietro. Non si perda la speranza, ma con prestazioni che involvono a questo livello, non c’è molto da essere ottimisti. C’è ancora qualcuno che crede che le colpe fossero solo di Mazzarri?

Il primo tempo si rivelerà bugiardo. Mancini mette Kovacic dietro le punte Icardi e Palacio, conferma Guarin, Kuzmanovic e Medel a centrocampo e Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo e Dodò a difesa. L’Udinese si ritrae nella sua metàcampo e i nerazzurri provano a sfondare. Hanno il pallino in mano, non subiscono praticamente mai, ma stentano ad arrivare sotto porta. Ci vanno vicini solo in un’occasione con Kovacic che colpisce la traversa, prima di agguantare il gol con Icardi su ottimo assist di Guarin. Nel secondo tempo Osvaldo rileverà Icardi infortunato e al 90′ entreranno Bonazzoli e D’Ambrosio per Medel e Dodò, ma nel frattempo il resto della squadra va in bambola. Il pareggio dei friulani poi dà il colpo finale. A coronare la pessima prestazione della seconda parte della partita arriva poi l’assist di Palacio per Therau con il raddoppio conseguente dei bianconeri. La reazione è rabbiosa, ma risibile, continuamente condita da errori di molti dei giocatori, spesso pronti  a ritrarre la gamba piuttosto che a mordere le caviglie degli avversari, specie quelli del reparto difensivo. Peggiori in campo Ranocchia e Palacio, ma praticamente nessuno può aspirare alla sufficienza. Brutta sconfitta, avvilente e tre punti regalati agli ex eccellenti di oggi, Stramaccioni e il drago Stankovic… magra consolazione ovviamente, per non parlare di beffa, amara beffa.

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