Lazio-Inter 1-3


Penultima di campionato. I nerazzurri vincono con due gol di scarto e interrompono la serie negativa di otto partite, steccando il record in negativo di partite non vinte di seguito. Con la vittoria del Milan già nel pomeriggio, la suddetta vittoria non serve a nulla. E’ solo la coda di un campionato mediocre, nato sbagliato, finito peggio. L’apice della gara è il rientro negli spogliatoi di Gabigol, dopo l’ingresso in campo dell’ectoplasma di Banega. Il brasiliano, preso atto che non avrebbe giocato nemmeno questa volta, ha perso la trebisonda e si è ritirato anzitempo. Di ieri pomeriggio le scuse per un gesto sbagliato, ma comprensibile, in fin dei conti.

Per restare alla gara, i momenti salienti sono i seguenti: prima mezz’ora da sparring partner con affossamento di Felipe Anderson da parte di un claudicante Murillo, sostituito da lì a poco da un Santon sicuramente più pimpante e calcio di rigore segnato da Keita; pareggio di Marco Andreolli, meritevole e meritato dal difensore dopo tanta panchina; vantaggio nerazzurro per autorete di Hoedt; nelle ripresa espulsi Keita al 66′ e Lulic al 78′ con Lazio in nove; al 74′ gol di un Eder ancora reattivo e sostituito dal giovane Pinamonti, fresco di rinnovo e sicura speranza per il futuro. Vittoria favorita anche da un arbitraggio per nulla impeccabile e per una volta, più a vantaggio nostro che loro. Al netto dell’inutilità della partita, va dunque sottolineato, per i più sprovveduti, che questa vittoria, per quanto ben accetta, non segna per niente una ripresa o uno scatto di orgoglio dei nerazzurri, ma solo una casuale combinazione di fattori positivi con i tre punti come premio finale.

A latere di una gara inutile, vinta quasi per caso, una settimana di chiacchiere inutili sul passato, presente e futuro dell’Inter, da cui si evince che oltre ai giocatori, molte responsabilità ce le ha avute anche una società poco… reattiva, diciamo così. Si è parlato di tutto e tutti, dallo sfogo di Ausilio, al disinteresse di Thoir, dal caso, eterno, di Gabigol, alle parole polemiche di alcuni giocatori, ai giuramenti d’amore di Icardi che, infortunatosi in settimana, ha chiuso in anticipo questa bella annata, con buona pace della classifica capocannonieri. Non ne parliamo delle notizie di mercato, dai giocatori (qualsiasi, dallo zoppo al giovanissimo), tutti nella lista degli acquisti, al futuro allenatore: Conte, con cifre da capogiro ovviamente sparate a casaccio, Pochettino che proseguirà al Tottenham, per fortuna, Simeone che già pubblicizza la campagna abbonamenti per l’anno prossimo a Madrid e Spalletti che, probabilmente, è il più papabile, in pole position e ben venga. Insomma, il campionato dell’Inter è già finito da un bel pò e come al solito, anzi peggio del solito, dovremo prepararci a un bombardamento di assurdità mediatiche fino a fine mercato. Tenete duro!

Domenica sera si chiude in casa con l’Udinese. Vecchi potrebbe darci una gioia vera e schierare un’altra squadra, magari dare fiducia al blocco italiano della squadra che è apparso più motivato degli altri e a qualche giovane di belle speranze, da Gabigol a Pinamonti, passando per qualche altro Primavera, così, giusto per dare sapore a una gara altrimenti priva di qualsiasi appeal…!

Amala.

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