Samuel Eto’o, dal Camerun al Triplete: un calcio al razzismo


E’ da un bel po’ che gli interisti impazziscono per un attaccante di colore, il belga Romelu Lukaku. Un giocatore di caratura europea se non, addirittura, mondiale.
Ma nel periodo del Triplete (2010) con la gloriosa casacca nerazzurra giocava un altro attaccante di colore che faceva impazzire la tifoseria interista oltre alle difese avversarie, il camerunense Samuel Eto’o. Un giocatore che, per ossequio a Mister Josè Mourinho, cambiò il suo modo di giocare, con i risultati che tutti sanno.
Samuel Eto’o è nato a Nkon, Camerun, il 10 marzo 1981, e cresciuto nel quartiere New Bell di Douala. E’ stato il primo giocatore a realizzare due triplette consecutive (campionato, coppa nazionale e Champions League) con Barcellona e Inter. Con la nazionale camerunese ha partecipato a quattro Mondiali (1998, 2002, 2010 e 2014) e a sei Coppe d’Africa (2000, 2002, 2004, 2006, 2008 e 2010), vincendo quelle del 2000 e del 2002. Con 56 reti in 118 presenze, è il miglior realizzatore di tutti i tempi della sua nazionale. Nel 2000, inoltre, ha vinto la medaglia d’oro con la rappresentativa olimpica. Leggenda della Nazionale Camerunense, è stato ben quattro volte Pallone d’Oro d’Africa.

Eto’o è stato spesso vittima di insulti razzisti, al cospetto dei quali ha agito con fermezza per denunciare gli episodi e combattere il problema. Ha anche affermato che non porta i suoi figli allo stadio a causa del razzismo. Un episodio significativo risale al febbraio 2006, quando Samuel rimase vittima di alcuni insulti verbali molto pesanti da parte di alcuni spettatori nella partita Real Saragozza-Barcellona. Durante l’incontro dalle tribune qualcuno cominciò ad imitare il verso della scimmia e a lanciargli noccioline ogni volta che toccava la palla. Profondamente offeso, il calciatore manifestò la volontà di abbandonare il campo a gara in corso, ma venne fermato dai suoi compagni di squadra, avversari e arbitro. In seguito alla vicenda il Real Saragozza venne multato di 9.000 euro, sanzione definita da Eto’o non sufficiente: il camerunese disse anche che a suo giudizio lo stadio sarebbe dovuto rimanere chiuso per almeno un anno.
Paolo Maldini, bandiera e capitano del Milan, lo ha annoverato fra i tre attaccanti più pericolosi affrontati in carriera, ponendolo alle spalle di Diego Armando Maradona e Ronaldo (il Fenomeno).

A firmare questo libro con Samuel è il giornalista Pierluigi Pardo, nato a Roma il 4 marzo del 1974, autore di altri libri sul calcio, volto noto delle trasmissioni televisive.
La prefazione è firmata da Massimo Moratti, Presidente dell’Inter che nel 2010-2011 ha vinto ben cinque competizioni (manita)!
E’, in poche e scarne parole, un libro su un uomo nato in Africa, divenuto campione di calcio riconosciuto in tutto il mondo: 24 capitoli (l’ultimo è dedicato al razzismo!) per 245 pagine che si leggono assai bene, per la chiarezza delle parole adoperate e per il contenuto.
Personalmente gli ho parlato dietro le quinte di “Wivi l’Inter” del 13/2/2010 (compivo quel dì 52 anni!), unitamente a Wesley Sneijder: scoprii che Samuel, oltre ad essere un innegabile campione, era un ragazzo allegro, disponibile, coinvolgente.
Lo stesso che si ritrova nelle pagine di questo libro, a volte ironico, a volte delicato, sempre profondo, tutto da leggere.

Samuel Eto’o
(con Pierluigi Pardo)
“I piedi in Italia il cuore in Africa”
Rizzoli Editore

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