Gianfelice Facchetti commenta sulle colonne del Corriere della Sera – Milano lo sbarco di Josè Mourinho alla Roma.
“Nessuno si scandalizzi, è un suo diritto e poi lo aveva già fatto in maniera maldestra annunciando l’addio nella notte del 22 maggio 2010, quando squadra e tifosi si apprestavano a celebrare un’impresa aspettata illo tempore. Anche se
dalle ultime stagioni il carisma dello Special One ne è uscito un po’ intaccato visti i risultati, c’è da scommettere che non ci potesse essere piazza migliore per ripartire e tornare a sentirsi re. Aveva bisogno di una nuova sfida e se l’è ritagliata su misura in una delle piazze più difficili in Italia, calorosa e appassionata come poche, dove si parla di futbol sette giorni su sette. Sa bene che contro i giallorossi posò due colonne della sua impresa più grande, Coppa Italia e scudetto, la prima conquistata proprio il 5 maggio. Noi gli auguriamo il meglio per quello che ci ha regalato,
se lo merita e poi va detto, avremmo sofferto di più nel vederlo su panchine meno simpatiche. In bocca alla lupa, Josè! Ti aspettiamo a San Siro, c’erano ancora saluti, applausi e boccali di birra sospesi. Li avevamo messi da parte, sapendo che prima o poi saresti passato di nuovo da qui. Dilla tutta, sei tornato anche per questo?”.
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