Inter, il mese di novembre risponderà a due domande semplici. Ecco le quattro partite-verità


Dopo un agosto di assestamento a seguito di un’estate difficile, un settembre e un ottobre di alti (la continuità di successi contro le medio-piccole) e bassi (l’incapacità di vincere un big match), l’Inter è ora attesa dal mese verità: novembre risponderà a due domande semplici. La squadra di Inzaghi, infatti, è attesa da quattro sfide cruciali: due di Serie A e due di Champions League. In Italia affronterà le due capoliste indiscusse che stanno battendo ogni record, Milan (7 novembre) e Napoli (il 21 a San Siro); in Europa, invece, si giocherà le sue chances di passare il turno contro Sheriff (il 3 in Moldavia) e Shakhtar (il 24 in casa).

La prima domanda quindi è: “L’Inter può vincere ancora lo Scudetto?“. Può sembrare esagerato a questo punto della stagione, ma se i punti di distanza sono già sette da due squadre e se i prossimi avversari saranno proprio loro, non lo è affatto. Milan e Napoli sono lanciatissime, ma ancora non è ben chiaro se questa annata possa essere già contraddistinta da una corsa a due o esistano dei margini, per i Campioni d’Italia, che consentano loro di rientrare in corsa. Quale modo migliore per avere delle risposte, se non nelle sfide dirette?

Nessuno come l’Inter sa che, per vincere il titolo, è necessario carburare nei big match, guadagnandosi non solo i tre punti, ma anche una iniezione di consapevolezza nei propri mezzi. È successo lo scorso anno, d’altronde, quando i nerazzurri hanno battuto in serie Napoli, Juventus, Lazio, Milan e Atalanta: cinque sfide giocate fra dicembre e marzo, esattamente il periodo nel quale l’Inter di Conte capì di essere pronta a vincere in nome di una superiorità provata sul campo. Oggi questa possibilità arriva prima e, se ad oggi nessuna delle sorelle è stata ancora battuta, la squadra di Inzaghi deve provare che si è trattato di un caso o di episodi sfortunati, come il rigore fallito da Dimarco con l’Atalanta, quello concesso nel finale alla Juventus, la particolarità della sfida dell’Olimpico caratterizzata dal rientro tardivo dei sudamericani. Chiudere queste due partite ancora senza vittoria significherebbe, con tutta probabilità, abbandonare ogni ambizione di Scudetto.

La seconda è altrettanto semplice: “L’Inter riuscirà a scacciare i fantasmi europei?“. Sì, perché di fantasmi trattasi. Nel momento in cui ogni anno vengono puntualmente sbagliate le sfide decisive anche contro avversari di rango inferiore (zero gol contro lo Shakhtar Donetsk negli ultimi tre incroci, non può trattarsi solo di sfortuna) significa che ci sono dei problemi psicologici nell’approcciarsi alla Champions League. Le tre eliminazioni consecutive ai gironi pesano, l’Inter avverte la pressione ma, nel primo dentro o fuori, ha risposto presente contro lo Sheriff. Tuttavia, i nerazzurri devono far sì che non si ripetano le dinamiche manifestatesi nelle ultime campagne europee, quando una o due vittorie “inutili” sono sempre arrivate (contro Tottenham e Psv Eindhoven nel 2018-19, Borussia Dortmund e Slavia Praga nel 2019-20, Borussia Monchengladbach nel 2020-21), salvo poi sciogliersi quando davvero contava. Adesso serve un deciso cambio di rotta, a partire dalla battaglia di Tiraspol che attende Inzaghi e i suoi fra due giorni. Non vincere, anche in questo caso, avrebbe conseguenze definitive: significherebbe abbandonare quasi certamente la competizione ancora una volta ai gironi. L’Inter non può più permetterselo, l’Inter deve acchiappare i suoi fantasmi e distruggerli. Ha tutte le armi a disposizione per farlo.

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