Onana titolare contro il Bayern ha senso? Assolutamente sì, ma ad una condizione…

L’avvicinamento dell’Inter all’esordio in Champions League contro il Bayern Monaco si sta rivelando particolarmente movimentato. Sì, la brutta partenza in campionato caratterizzata dalle due sconfitte con Lazio e Milan, certo, ma c’è anche la scelta forte ormai fatta da Simone Inzaghi: André Onana titolare.

Il camerunese dal primo minuto in porta rappresenta certamente un evento nella storia recente dell’Inter. Nelle ultime dieci stagioni, infatti, mai Samir Handanovic aveva saltato per scelta tecnica una partita di questo calibro: le uniche assenze dello sloveno per decisione dell’allenatore, negli anni, erano state registrate tutte in Coppa Italia (peraltro nei primi turni) oppure per problemi fisici, quando i vari Padelli con la Lazio (2020) e Radu con il Bologna (2022) lo avevano fatto addirittura rimpiangere. Oggi, però, è un’altra storia: parliamo di una partitissima e di un’assenza che farà certamente rumore. Questo non significa, però, che la scelta del tecnico non sia corretta, anzi. Ma bisogna vedere qual è il piano che c’è dietro.

Perché non deve essere “un’occasione”

Chiunque guardi le partite davanti al televisore e non dietro si è accorto che, ormai da diverse stagioni, Samir Handanovic è un grosso problema, anzi forse il principale problema. I numeri di questa stagione, d’altronde, parlano chiaro: è l’ultimo portiere in Serie A per reti avversarie sventate, il penultimo nel rapporto tiri/parate. Fatto questo accenno, crediamo non ci sia bisogno di giustificare il motivo per cui, contro il Bayern, giocherà Onana. E non ha alcun senso sostenere la tesi che non gioca da un anno e non può esser pronto, banalmente perché sarebbe ancor più grottesco, allora, farlo rimanere fuori un altro anno e aggravare la situazione. La questione, semmai, è proiettarsi in ottica futura. E qui la domanda è semplice: cosa ha in mente Inzaghi?

Le strade sono due. La prima porta a una titolarità consegnata a Onana: esordio di lusso contro il Bayern! Benissimo, ottima scelta, era ora, finalmente. La seconda, invece, sarebbe quella di “provare” il camerunese questa sera contro i tedeschi per poi decidere cosa fare. E no, ci dispiace, ma non può essere questa la strada: sarebbe ingiusto, disonesto e pretestuoso. Caricare di responsabilità un portiere e dirgli che questa è la sua occasione, un dentro o fuori – ad uno che dentro ancora non è mai stato – significa girare intorno al problema ed eluderlo. Se pensiamo, poi, che la partita scelta per questa “occasione” è quella contro il Bayern Monaco, squadra che calcia più verso la porta avversaria in Europa, l’incoerenza sarebbe evidente. E siamo così ottimisti da non voler pensare neppure alla terza strada, ovvero un’alternanza già decisa da Inzaghi per cui, a prescindere, Handanovic sarà titolare sabato con il Torino.

No, la strada (almeno quella giusta, non necessariamente quella che verrà intrapresa) è la prima: Onana sarà titolare e deve rimanerlo, anche in caso di errori, anche in caso di incertezze, anche con uno strafalcione “alla Radu”, per intenderci. L’Inter ha fatto una scelta la scorsa estate, il camerunese percepisce un lauto ingaggio, ha 26 anni e c’è l’esperienza europea dalla sua parte: deve essere il futuro dell’Inter, deve ambientarsi, deve giocare, deve trovare la giusta comunicazione con i compagni, deve stare dentro al campo. Non si torna indietro, cara Inter. Né tanto meno per un portiere che tanto ha dato e tanto ha tolto (e sta togliendo) a questa squadra, all’età di 38 anni. È stato messo in panchina Buffon alla Juventus, può essere tranquillamente anche il turno di Handanovic che è in netto, lampante, manifesto declino. Non c’è capitano, non c’è spogliatoio che tenga: l’Inter deve premiare la meritocrazia. E allora buona fortuna a Onana.

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