Ferri: “San Siro anche ristrutturato non sarebbe mai come uno stadio nuovo”


Riccardo Ferri, club manager dell’Inter, ha parlato del tema riguardante la costruzione del nuovo stadio a Milano nel corso della presentazione del libro “Soldi vs Idee”, organizzato da Mondadori Electa:
“Io ho assistito alla presentazione dei nuovi progetti di San Siro, ma non voglio entrare nei meriti. Parlando con gli architetti in separata sede siamo arrivati alla conclusione che San Siro, anche ristrutturato, potrebbe tenere 35.000 m² di aree disponibili da usare anche nei momenti dopo la partita. Mentre negli stadi di nuova generazione sono soltanto 100.000 m². Questo mi ha fatto anche capire le difficoltà, perchè il sentimento ti porta verso San Siro per chi ci ha giocato e ci ha vissuto delle emozioni che rimangono indelebili. Anche quelli che vengono a giocare oggi rimangono affascinati da questo stadio. Con l’Inter quest’anno ho avuto l’opportunità di andare in due stadi: al Camp Nou di Barcellona e all’Allianz Arena. Quest’ultimo ha 120 skybox, a San Siro ce ne sono 30. Quando si parla di sostenibilità, ci sono anche delle aree che durante le partite vengono usate e cedute velocemente all’inizio dell’anno, e già lì incassi. Questo ti porta anche introiti immediati. La differenza tra le nuove generazioni e quelle vecchie è che queste ultime sono affascinanti ma non danno sostenibilità e guadagno”.

Ferri ricorda Vialli: “Il mio cuore e la mia mente vanno sempre a lui”

Riccardo Ferri, ex difensore dell’Inter, ha condiviso con il compianto Gianluca Vialli diversi anni nella Nazionale Italiana. Questi i suoi ricordi rilasciati al Corriere della Sera. “Mi ricordo il primo incontro, aveva i riccioli e un sorriso birichino che non avrei più dimenticato. Serio e burlone allo stesso tempo, se ti prendeva di mira con gli scherzi erano guai. Ma anche coraggioso, leale, tenace. Basta vedere come ha affrontato il male: a testa alta”.

Ferri prosegue: “Non siamo mai preparati di fronte a queste cose. Sono in ritiro con l’Inter, però il cuore e la mente vanno sempre a Luca. Ho cercato per tutto il giorno di stare lontano dalla televisione senza riuscirci. Ci mancherà, mancherà al calcio italiano. Credo ci sia molto di Vialli nella vittoria della Nazionale all’Europeo 2021. Rivedendo l’abbraccio forte e spontaneo con Mancini non ho potuto fare a meno di commuovermi. Voleva portare le figlie all’altare, ma sono certo che alle sue ragazze avrà lasciato in eredità grandi insegnamenti. Non è vero che la morte è uguale per tutti, a me resteranno il suo sorriso e un pezzo di vita che non tornerà più“.

(FONTE: CORRIERE DELLA SERA)

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