Sommer, l’eredità di Onana in ‘mani’ sicure. Ma lo svizzero è bravo anche coi piedi: il motivo

Zero gol subiti in tre gare di campionato, Yann Sommer ha già fatto dimenticare Andrè Onana che invece al Manchester non ha avuto una partenza felice. A Cagliari il portiere svizzero ha messo la manona in pieno recupero per dire di no ad Azzi, contro la Fiorentina ha stoppato due volte Sottil.

“Un’eredità pesante, raccolta con la disinvoltura dei grandi. Perché magari il nome non è da copertina e lo stile non richiama l’occhio dei fotografi. Ma dietro all’imbattibilità dell’Inter nelle prime tre giornate, c’è anche la firma di Yann Sommer, portiere svizzero che, prima dell’approdo a Milano, per i tifosi italiani era il volto dell’incubo dell’ultimo fallimento mondiale della nostra nazionale”. Così scrive la Gazzetta dello Sport.
A Sky Sport, il telecronista Massimo Marianella ha sentenziato che “Sommer è meglio di Onana”.
A Radio Sportiva l’ex calciatore Daniele Daino di Sommer ha detto “non pensavo fosse così bravo con i piedi”.

Perchè Yann Sommer è bravo con i piedi: il segreto

Yann Sommer è bravo nel parare, ma lo è altrettanto nel giocare il pallone con i piedi, una caratteristica che nel calcio moderno è sempre più richiesta a chi di lavoro deve – prevalentemente con le mani – impedire agli avversari di segnare. Ma perché Sommer è così a suo agio con il pallone tra i piedi? La risposta va ricercata nel suo passato: da ragazzino si allenava fuori dai pali, e precisamente nella posizione di esterno basso.


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