Secondo posto, un neo di Inzaghi. Ma la Champions interessa?


Diciamolo: a oggi, la partita di ieri sera contro la Real Sociedad, è stata una delle più importanti della stagione dell’Inter di Simone Inzaghi poiché vincerla avrebbe verosimilmente portato un turno più morbido agli ottavi. E invece no, fuori Bastoni, Barella ma soprattutto Lautaro Martinez. Se per i primi due l’assenza non si è sentita più di quel tanto perché i loro sostituti (Carlos Augusto e Frattesi) hanno giocato una discreta partita, altrettanto non si può dire per l’avvicendamento tra l’argentino (16 gol in 21 partite) e un impalpabile Alexis Sanchez. Era il caso di fargli fare 90′ minuti contro l’Udinese, in una partita che all’intervallo era già chiusa, per poi preservarlo in una partita di Champions che poteva stabilire se il prossimo turno devi farlo, per esempio, col Copenhagen o col Bayern? E se fosse che alla società del cammino verso la coppa dalle grandi orecchie interessi fino a un certo punto, ma preferisca concentrarsi le energie verso la seconda stella? Vero che anche l’anno scorso si è arrivati secondi, come ha ricordato il tecnico piacentino, ma non può essere un modus operandi applicabile ogni anno.

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