Facchetti: “Il sentimento di un tifoso nerazzurro rimane positivo, ottimo e grato verso la squadra”

“Credo ci sia grande volontà in tutto il mondo Inter di tuffarsi nel campionato per lasciarsi alle spalle le scorie della Champions. C’è desiderio di ripartire e fare tesoro di quello che non ha funzionato mercoledì in ottica futura, con la consapevolezza che si stia vivendo comunque una bellissima stagione con un traguardo sempre più vicino”: così Gianfelice Facchetti, figlio della storica bandiera dell’Inter, Giacinto, racconta all’AGI l’attesa per il big match di San Siro contro il Napoli dopo la delusione dell’eliminazione in Champions.

“Il sentimento di oggi di un tifoso nerazzurro come me, rimane positivo, ottimo e grato verso la squadra, chi l’ha costruita e chi la sta facendo esprimere così”, ha sottolineato il 49enne attore, drammaturgo e regista. “Forse la squadra non è arrivata nella condizione migliore” alla partita del Metropolitano con l’Atletico Madrid, ha osservato Facchetti, “anche per qualche infortunio nell’ultimo periodo, e se in campionato l’Inter ha dimostrato quest’anno di sapere essere anche cinica, il passo da fare è lo stesso per ambire a qualcosa in più in Europa”. I rimpianti? “Rimpiango le occasioni di andata e ritorno, se sbagli 3 rigori su 5 c’è da dire solo che bisogna fare meglio”. Facchetti ha ricordato come l’Inter negli ultimi anni stata costruita con mercati a costo zero o addirittura in positivo. “Tra dirigenza e staff tecnico sin qui si è sopperito con astuzia e pragmatismo sul mercato, con il lavoro e buone idee sul campo”, ha ricordato il figlio del terzino della Grande Inter, “è necessario che ci sia la possibilità di alzare un po’ il tiro altrimenti deve andare sempre tutto liscio e senza intoppi per fare miracoli e in stagioni sempre più zeppe di partite e competizioni non è scontato”. Caccia ai record o gestione con esperimenti del finale di stagione? “I record nel calcio sono tra le cose che mi appassionano di meno”, ha spiegato Facchetti, “così come i paragoni a distanza tra una squadra di ieri e una di oggi, così come il calciomercato. Più che giocare per inseguire primati bisogna ritrovare lo spirito che ci ha permesso di arrivare in cima e creare un distacco ampio con le altre. Il resto si vedrà, anche perchè nella memoria di un tifoso restano le emozioni mica i numeri”.

Infine un pensiero sullo stadio: dopo i primi progetti di Milan e Inter, si torna a parlare di recuperare lo storico impianto della zona ovest di Milano. “Su San Siro avevo ragione io… già 3 anni fa e tutti si scocciavano perchè parlavo di ristrutturare…ora mi sembra che sia l’unica via percorribile per chiunque, dal sindaco ai club!”.
(FONTE: AGI)

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