Inter, niente plusvalenze? No problem! Garantisce Oaktree

Piccolo segnale, ma non da sottovalutare, quello di Oaktree per l’Inter riportato da Gazzetta dello Sport.
“A giugno non sono state realizzate plusvalenze, pertanto la perdita (in miglioramento dal -85 del 2022-23) dovrebbe aggirarsi tra i 40 e i 50 milioni. Il fondo Usa avrebbe potuto chiedere al management qualche operazione in uscita per evitare di ripianare il deficit. Non l’ha fatto e, presumibilmente, dovrà effettuare un apporto di capitale in autunno: 22 milioni sono stati coperti dalla conversione di un vecchio credito di Zhang, ma va pure ripianato il rosso rinviato sfruttando una norma Covid. L’orizzonte della proprietà è di medio-lungo termine: non c’è fretta di rincorrere il ritorno dell’investimento. Ma i principi di una gestione tesa alla sostenibilità, quelli valgono da subito”.

“La differenza con gli ultimi anni autarchici? L’Inter deve far quadrare i conti ma, finanziariamente parlando, non ha più il fiato corto. Il maxi-prestito da 275 milioni più interessi caricato sulla controllante è stato cancellato con l’escussione del pegno: il creditore è diventato l’azionista. Vero che l’Inter era solo l’oggetto (o meglio, la garanzia) del finanziamento ma quella spada di Damocle pendeva sulle prospettive e sulle strategie del club. Ora resta il bond da 415 milioni, la cui scadenza nel 2027 offre tutto il tempo per valutare cosa fare. L’Inter non ha urgenze di cassa. E la proprietà, che vanta asset in gestione per 192 miliardi di dollari, offre tutte le assicurazioni in termini di eventuale supporto. Un aspetto importante, questo, anche per la campagna trasferimenti”.

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