Curva Nord Milano, storia di tifo ma anche di violenza: i precedenti


La Curva Nord dell’Inter rappresenta una delle tifoserie più iconiche e appassionate del panorama calcistico italiano. Le ultime vicende a seguito dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha portato a diversi arresti e misure cautelari, riporta in luce la discussione sul tifo organizzato in Italia. Questo gruppo organizzato di ultras ha sostenuto la squadra con fervore e fedeltà nel corso dei decenni, ma la sua storia è anche segnata da episodi di violenza, infiltrazioni criminali e legami con ambienti mafiosi. Dalle vicende legate a bagarinaggio e traffico di biglietti, fino a omicidi e arresti, la Curva Nord si è spesso trovata al centro di indagini giudiziarie e operazioni di polizia.

Gli Anni ’90 e le Prime Infiltrazioni

Negli anni ’90, la Curva Nord comincia a guadagnare una certa notorietà non solo per il suo tifo organizzato, ma anche per episodi di violenza. In quegli anni, le tifoserie in Italia iniziano ad attirare l’interesse di organizzazioni criminali, interessate a sfruttare i gruppi ultras per il controllo economico di alcune attività, come la gestione dei biglietti, i parcheggi e le trasferte. La Curva Nord dell’Inter non fa eccezione.

Già a quel tempo, esponenti della tifoseria interista erano stati indagati per reati legati al bagarinaggio e alla gestione dei biglietti per le partite più importanti. Il mondo del tifo organizzato si dimostrava, infatti, un ambiente fertile per attività illegali. Questo grazie alla forte influenza che i leader delle curve esercitavano sia sui tifosi che sulla società sportiva.

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L’arresto di Franco Caravita

Uno degli episodi chiave nella storia della Curva Nord fu l’arresto di Franco Caravita, storico leader degli ultras interisti, nel 2007. Caravita era una figura centrale all’interno della curva, rispettata dai tifosi e temuta dagli avversari. Venne arrestato per estorsione e altre accuse legate alla gestione economica della curva, in particolare per il controllo dei biglietti. Il caso Caravita evidenziò per la prima volta in modo chiaro i legami tra la tifoseria organizzata e la criminalità, aprendo un’ampia inchiesta su come i leader della Curva Nord gestivano il potere all’interno del mondo interista.

curva nord inter

L’omicidio Bellocco e l’arresto di Andrea Beretta

Più recentemente, un altro episodio drammatico ha scosso la Curva Nord. Il 4 settembre 2023, Andrea Beretta, capo ultras della Curva Nord, venne arrestato per l’omicidio di Antonio Bellocco, una figura legata alla malavita. Questo evento segnò uno dei momenti più oscuri nella storia della tifoseria nerazzurra. Vennero alla luce lotte di potere interne tra i gruppi ultras e l’influenza della criminalità organizzata. Bellocco era legato alla ‘ndrangheta, il che ha spinto le autorità a indagare più a fondo su come le mafie abbiano tentato di infiltrarsi nella gestione delle curve.

La Questione del Bagarinaggio

Un’altra questione che ha segnato la Curva Nord riguarda il traffico illegale di biglietti. In particolare in occasione di partite importanti come le finali di Champions League. Nel 2023, durante la finale tra Inter e Manchester City, i leader ultras, tra cui Marco Ferdico e Andrea Beretta, tentarono di ottenere un numero maggiore di biglietti rispetto a quelli concessi dalla società, minacciando di boicottare il tifo se non fossero state soddisfatte le loro richieste. Questo tipo di pressioni evidenzia la capacità dei capi curva di influenzare le dinamiche interne del club e la loro volontà di usare la loro posizione per scopi economici personali.

L’Indagine della Direzione Distrettuale Antimafia

L’inchiesta più recente, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano, ha portato all’arresto di 19 persone legate alle curve di Inter e Milan, accusate di reati gravi come associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione. Secondo l’ordinanza, la società Inter si trovava spesso in una posizione di sudditanza nei confronti degli ultras della Curva Nord, che esercitavano forti pressioni per ottenere vantaggi economici.

Le indagini hanno rivelato una lunga serie di reati e abusi di potere da parte dei leader della curva. Secondo le ingagini, questi sfruttavano la loro influenza non solo per controllare il tifo organizzato, ma anche per trarre profitti da attività illegali legate al mondo del calcio. Tra i più noti indagati, oltre a Beretta e Ferdico, vi è anche Renato Bosetti, leader attuale della Curva Nord dopo l’arresto di Beretta.

Un Futuro Incerto per la Curva Nord

La storia recente della Curva Nord dell’Inter riflette le difficoltà che molte tifoserie organizzate italiane devono affrontare nel mantenere la propria identità e passione. Senza cadere preda delle infiltrazioni criminali. Il forte legame con la città di Milano, il coinvolgimento in affari illeciti e i numerosi arresti dei leader ultras hanno creato un clima di incertezza attorno alla curva.

La passione dei tifosi interisti non è in discussione. Ma la lotta tra la legalità e le influenze mafiose rischia di compromettere ulteriormente l’immagine della Curva Nord. Il futuro della tifoseria nerazzurra, ora, dipenderà in gran parte dalla capacità della società e delle istituzioni di arginare queste infiltrazioni e riportare il focus sul vero spirito del calcio: il tifo e la passione per la squadra.

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