Per la finale di Champions League a Monaco di Baviera contro il Paris Saint-Germain, l’Inter scenderà in campo con la terza divisa, quella gialla. Una scelta dettata da un mix di regolamento, statistiche e un pizzico di scaramanzia.
Sarà il PSG a giocare “in casa”, potendo quindi indossare la propria tradizionale maglia blu con striscia centrale bianca e rossa. I nerazzurri, considerati formalmente in trasferta, avevano due opzioni: la seconda maglia, bianca, oppure la terza, gialla. La squadra ha optato per quest’ultima, ispirata all’architettura e al design di Milano, nonché a quegli artisti che hanno saputo andare “controcorrente”.
Ma c’è anche un elemento scaramantico dietro questa decisione. Nella straordinaria cavalcata europea di questa stagione, l’Inter ha perso solo una gara: quella contro il Bayer Leverkusen, proprio con la divisa bianca. Con il completo giallo, invece, il bilancio è nettamente positivo: 7 vittorie (due delle quali in Champions, contro Sparta Praga e Feyenoord), un pareggio e una sola sconfitta. Inoltre, il portiere Sommer potrà indossare la divisa arancione, la stessa con cui ha neutralizzato Lamine Yamal a San Siro.
C’è solo un precedente in cui l’Inter ha indossato una terza maglia in una finale: la Coppa Uefa 1997/98 vinta contro la Lazio. In quell’occasione Ronaldo, il Fenomeno, alzò la coppa al Parco dei Principi, proprio nello stadio del PSG. Anche se, in quel caso, la maglia grigia a strisce nere non era un’eccezione, ma la divisa usata per tutte le partite casalinghe del torneo.
Lascia un commento