Il futuro di Hakan Calhanoglu potrebbe presto prendere una direzione precisa: restare all’Inter o partire destinazione Istanbul. Il Galatasaray lo vuole con forza. Il suo procuratore è già attivo per far quadrare la trattativa, mentre il padre di Hakan, Huseyin, sogna ad alta voce un futuro in patria per suo figlio, anche a livello di club e non solo con la Nazionale. Cosa sarebbe l’Inter con — o senza — Calhanoglu?
Perché sì: i motivi per lasciarlo partire
L’Hakan regista è stato un’intuizione geniale di Simone Inzaghi. Ma con l’addio del tecnico piacentino, qualcosa potrebbe essere cambiato anche nella testa del numero 20 nerazzurro. L’amara serata di Monaco di Baviera, con la seconda finale di Champions persa in tre anni, ha lasciato strascichi pesanti. In un gruppo che ha dato tutto e ha raccolto meno di quanto sperasse, la prospettiva di un ciclo in chiusura potrebbe spingere Calhanoglu a cercare nuovi stimoli altrove.
Anche i numeri suggeriscono una leggera flessione. Nella stagione appena conclusa, il rendimento del turco è calato rispetto all’anno precedente. Gli infortuni sono aumentati e l’età avanza: 31 anni compiuti, con un motore che inizia a mostrare qualche segnale di usura.
C’è poi una componente economica. Il suo ingaggio pesa non poco sul bilancio dell’Inter — 6,5 milioni netti a stagione, che diventano circa 12 lordi. In tempi di gestione Oaktree, orientata a una sostenibilità più marcata, potrebbe essere il momento giusto per alleggerire il monte stipendi. A ciò si aggiunge il valore del suo cartellino: essendo arrivato a parametro zero dal Milan nel 2021, una cessione ora garantirebbe una plusvalenza piena. Diversamente, aspettare potrebbe significare veder scendere il valore e complicare un’eventuale trattativa futura.
Perché no: i motivi per tenerlo
Dall’altro lato della bilancia, ci sono motivazioni altrettanto solide per trattenere Calhanoglu. Quando è stato assente, la sua mancanza si è sentita eccome. Asllani, il suo unico sostituto naturale, ha fatto fatica a imporsi e resta in bilico sul mercato. Lasciar partire il regista titolare senza avere un degno erede pronto rischia di creare un vuoto tecnico difficile da colmare.
In più, Calhanoglu potrebbe essere pronto a voltare pagina e rilanciarsi, mettendo alle spalle la delusione europea. La sua leadership, la conoscenza dell’ambiente e l’esperienza internazionale sarebbero fondamentali per aiutare i nuovi arrivati (come Sucic e chi altro verrà) a integrarsi senza traumi, specie in un ruolo strategico come quello davanti alla difesa.
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