Dopo le dichiarazioni di Lautaro Martinez, Hakan Calhanoglu ha scelto di replicare con un lungo comunicato pubblicato sui suoi canali social. Parole misurate ma decise, con cui il centrocampista turco ha voluto chiarire la propria posizione e difendere il suo attaccamento alla maglia nerazzurra.
“Parole che dividono e non uniscono. La storia ricorderà chi è rimasto in piedi e non chi ha alzato la voce. Il futuro? Vedremo. Mai detto di non essere felice qui, mai tradito questa maglia”, ha scritto Calhanoglu.
Nel post, pubblicato in italiano e in turco, il giocatore ha spiegato le ragioni della sua assenza recente:
“Dopo l’infortunio in finale di Champions, abbiamo comunque deciso di partire per gli Stati Uniti. Essere lì, anche senza giocare, era importante per me. Durante un allenamento ho però riportato un nuovo infortunio, uno strappo muscolare in un’altra zona. Non ho potuto giocare, tutto qui. Nessun retroscena”.
Il numero 20 nerazzurro ha anche raccontato la sua delusione per la recente sconfitta e il suo impegno costante per la squadra:
“Ieri abbiamo perso, e fa male. L’ho vissuta con grande tristezza, non solo da calciatore ma da uomo che tiene davvero a questa squadra. Dopo il fischio finale ho chiamato alcuni compagni per far sentire la mia vicinanza, perché quando ci tieni, lo fai. Quello che mi ha ferito di più sono state però le parole arrivate dopo. Parole dure, che dividono”.
Nel messaggio, Calhanoglu rivendica anche la propria professionalità e il senso di responsabilità dimostrato nel corso della carriera:
“Non ho mai cercato scuse. Mi sono sempre preso le mie responsabilità e nei momenti difficili ho cercato di essere un punto di riferimento. Non a parole, ma con i fatti. Rispetto ogni opinione, anche quella di un compagno o del presidente, ma il rispetto non può essere a senso unico”.
“Non ho mai tradito questa maglia, né detto di non essere felice all’Inter. Ho ricevuto offerte importanti in passato, ma ho scelto di restare. Pensavo che le mie scelte parlassero da sole”.
Infine, un messaggio chiaro sulla leadership e sull’amore per i colori nerazzurri:
“Ho avuto l’onore di essere capitano della mia nazionale, e ho imparato che un vero leader è chi resta vicino ai compagni nei momenti difficili, non chi cerca colpevoli. Amo questo sport, amo questo club e questi colori, per cui ho dato tutto ogni giorno. Il futuro? Lo vedremo. Ma la storia ricorderà chi è rimasto in piedi, non chi ha alzato di più la voce”.
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