Il giornalista Tancredi Palmeri su Sportitalia.it fa una lunga disamina sulla situazione attuale dell’Inter. Ecco i punti salienti del suo commento, con un riassunto e qualche spunto critico:
🔥 Toni drammatici: l’Inter tra crollo e rivoluzione
Palmeri sottolinea come sia nel “DNA dell’Inter” vivere tutto in modo memorabile, sia nel bene che nel male. La sconfitta al Mondiale per Club contro il Fluminense è vista non solo come una delusione sportiva, ma come simbolo di un crollo più profondo.
⚠️ Crisi strutturale più che episodica
Non parla semplicemente di una crisi passeggera: l’uscita di Lautaro, i malumori interni, e la fine dell’era Inzaghi rischiano di riportare il club indietro di otto anni, ai tempi pre-Spalletti, quando regnavano incertezza e instabilità.
💣 Un club “seduto su una bomba”
Palmeri evoca una situazione esplosiva:
- Calhanoglu, Frattesi, Thuram e Dumfries tentati da altre destinazioni
- Il cambio di guida tecnica (Chivu per Inzaghi) che toglie certezze
- Il fondo Oaktree che, pur avendo margine economico, non vuole spendere troppo
L’idea è che ogni giocatore stia valutando la propria uscita, quando fino a poco tempo fa avrebbe detto “no” a priori. L’assenza di una guida come Inzaghi, infatti, ha fatto da effetto domino.
📉 Mercato e futuro: lo scenario peggiore
Il rischio, secondo Palmeri, è concreto:
- Non entrare tra le prime 4 in Serie A
- Dover vendere giocatori top senza sostituirli adeguatamente
- Perdere appeal tecnico e progettuale
In questo contesto, la sfida per Marotta e Ausilio sarebbe la più difficile della loro carriera: mantenere la competitività con pochi mezzi e una squadra in bilico psicologico.
💬 Analisi critica
Tancredi Palmeri tende spesso a estremizzare, ma coglie un nervo scoperto:
- Il cambio di allenatore è più grave di quanto sembri
- Il mercato è delicato: anche se i soldi ci sarebbero, la strategia è conservativa
- I giocatori non vedono più un “progetto forte” cui credere ciecamente
🟡 In sintesi
L’Inter rischia una pericolosa spirale discendente, e Palmeri ne fa una diagnosi da “allarme rosso”, puntando su tre parole chiave: identità, leadership e fiducia. Tutti e tre questi elementi, oggi, sembrano vacillare.
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