L’Inter mette mano all’attacco con l’acquisto di Ange-Yoan Bonny dal Parma per 23 milioni più 3 di bonus. Un investimento significativo, con tanto di percentuale sulla futura rivendita, che racconta l’ennesima scommessa su un talento ancora da plasmare. Ma cosa cambia davvero per Chivu?
Bonny, alternativa o titolare mascherato?
Bonny arriva per fare il vice-Thuram, almeno sulla carta. Ma con una cifra simile, è lecito chiedersi se non ci sia l’idea di metterlo presto alla prova anche da titolare. Con Lautaro intoccabile e Thuram acciaccato, Chivu avrà subito modo di testarne l’impatto. Intanto Pio Esposito scalpita: il classe 2005 ha brillato al Mondiale per Club e, complice l’assenza di Thuram, ha mostrato personalità e movimenti da veterano. La sua permanenza nella rosa sembra sempre meno una suggestione.
Carboni e il sogno spezzato
Valentin Carboni, altro talento in teoria spendibile nel reparto avanzato, non ha convinto a Marsiglia e potrebbe finire ancora in prestito. Un peccato, ma anche il segnale di un’incapacità cronica del club di valorizzare chi non esplode subito.
Hojlund? No grazie: meglio puntare sul gioco
L’esplosione di Esposito ha raffreddato la pista Hojlund. E mentre la dirigenza valuta alternative, spunta l’ipotesi di un cambio modulo che spinga l’Inter verso il trequartista puro. Guler o Nico Paz sono i nomi, ma i costi (e la concorrenza) rendono l’operazione complicata. Il 3-4-2-1 visto a tratti potrebbe diventare qualcosa di più di un esperimento.
Conclusione: idee tante, visione poca
L’arrivo di Bonny è il segnale di una rivoluzione offensiva in atto. Ma la sensazione è che l’Inter stia cercando soluzioni senza una direzione chiara. Si compra, si scommette, si spera. In tutto questo, la vera luce è rappresentata da Pio Esposito, prodotto del vivaio e simbolo di ciò che il club dovrebbe coltivare con più coraggio. Forse il futuro non sta nei milioni spesi, ma nei ragazzi cresciuti a casa.
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