Dopo una stagione deludente, l’Inter riparte da una rivoluzione nella preparazione atletica. Il finale del 2024/25, con 63 partite giocate e nessun trofeo conquistato, ha messo in luce un crollo fisico e mentale che ha inciso pesantemente sui risultati.
Un cambio necessario
Alla base del calo – culminato con il secondo posto in Serie A e la sconfitta in finale di Champions – ci sarebbe una preparazione inadeguata, come evidenziato dalla Gazzetta dello Sport. L’ex staff di Simone Inzaghi, guidato da Fabio Ripert, ha puntato su carichi leggeri per garantire brillantezza a breve termine, ma il metodo si è rivelato inefficace alla distanza. Il risultato? Troppi infortuni e ben 19 gol subiti negli ultimi 30 minuti di gara.
L’era Chivu-Rapetti
Con l’addio di Inzaghi, la società ha scelto di affidarsi a Cristian Chivu, affiancato dal preparatore Stefano Rapetti, protagonista nel Triplete del 2010. Obiettivo: restituire energia, intensità e resistenza a una squadra crollata nei momenti decisivi.
Il nuovo programma prevede:
- Sedute più lunghe e intense
- Utilizzo costante della palestra pre-allenamento per la prevenzione muscolare
- Maggiore rotazione dei titolari, per evitare sovraccarichi
I primi segnali positivi sono già emersi nei test estivi negli Stati Uniti, in attesa del raduno ufficiale ad Appiano Gentile, fissato per il 26 luglio.
Si riparte dalle basi
Chivu dovrà lavorare non solo sulla condizione fisica ma anche sull’aspetto mentale, punto debole nella scorsa stagione. Dopo aver guidato l’Inter nel Mondiale per Club, il tecnico romeno è ora chiamato a rilanciare una squadra che, rispetto al 2009/10 (57 partite e Triplete), ha corso di più ma vinto molto meno.
L’Inter vuole lasciarsi alle spalle una stagione di rimpianti: la nuova preparazione punta a garantire tenuta, lucidità e risultati fino al 90’.
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