Curva Nord, ipotesi di azioni legali contro l’Inter dopo lo stop al rinnovo abbonamenti

Non è un vero e proprio scontro frontale, ma poco ci manca. Il rapporto tra l’Inter e la Curva Nord si fa sempre più teso, e l’ultima frizione riguarda la campagna abbonamenti per la stagione 2025/26. Il 10 luglio, al via ufficiale della prelazione per i vecchi abbonati, centinaia di tifosi storici del secondo anello verde si sono visti respingere la richiesta di rinnovo. Un provvedimento che arriva a stretto giro dall’inchiesta “Doppia Curva”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha scoperchiato le attività criminali legate a frange della tifoseria organizzata, sia dell’Inter che del Milan.

Curva Nord, la stuazione

Il giro di vite da parte della società ha colpito in maniera trasversale: secondo i gruppi organizzati della Nord, tra gli esclusi figurano anche sostenitori incensurati, senza Daspo né precedenti penali, accomunati unicamente da una lunga militanza nel tifo organizzato — in alcuni casi di oltre trent’anni.

Il malumore è sfociato in un comunicato durissimo: “A poche ore dalla chiusura della prelazione, numerosi ragazzi della curva non riescono a rinnovare. Nessuna motivazione ufficiale. L’unica colpa? Aver seguito la squadra ovunque, con sacrificio e passione”. I gruppi accusano l’Inter di condurre una selezione arbitraria, escludendo chi ha dato “voce, colore e anima” al Meazza anche nei momenti più bui.

Secondo la Nord, si tratta di un “abuso senza precedenti”, una “mossa inquietante, degna di un regime”, frutto di una strategia repressiva in atto da mesi. E annunciano battaglia: dopo la richiesta formale di chiarimenti in viale della Liberazione sui criteri usati per stilare le “liste nere”, si dicono pronti ad agire per vie legali. A confermarlo è Mirko Perlino, avvocato storico vicino agli ambienti della curva: “Nel giro di pochi giorni avvieremo azioni civili per discriminazione e violazione del diritto di prelazione. Anche perché parliamo di persone incensurate, lontane anni luce da qualsiasi condotta violenta, con anni di abbonamento alle spalle”.

Nel frattempo, monta la protesta anche tra i tifosi rossoneri colpiti da analoghi provvedimenti: in entrambi i casi, la linea è chiara — escludere chi è ritenuto, a vario titolo, vicino ad ambienti ultras compromessi. Una stretta netta, che ha già cambiato il volto delle curve milanesi e che potrebbe presto finire nelle aule di tribunale.

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