Cristian Chivu ha preso le redini dell’Inter dopo Simone Inzaghi e sebbene la sua filosofia tattica non si discosti troppo da quella del suo predecessore il suo approccio è decisamente più incisivo. Nonostante si parli di una “rivoluzione soft”, il lavoro di Chivu non è affatto una passeggiata. La preparazione estiva, che è iniziata dieci giorni fa, è tutt’altro che leggera: le sessioni intense e le doppie sedute di allenamento mettono a dura prova i giocatori. La differenza con Inzaghi è palpabile e tutti, dallo staff tecnico ai calciatori, lo sentono chiaramente, soprattutto durante le faticose giornate di lavoro.
Chivu non ha paura di essere duro. Con una personalità forte, una consapevolezza matura e una grinta che non lascia spazio a dubbi, sembra quasi di rivivere il difensore che fu in campo. La sua missione è chiara: formare una squadra competitiva, pronta a combattere su ogni fronte. Velocità, intensità e ritmo sono i punti centrali del suo approccio. Ogni allenamento è pensato per migliorare la rapidità nelle decisioni, nel pressing e nel palleggio, mantenendo sempre un gioco verticale. Già si vedono i frutti: i giocatori sono molto motivati, sebbene stanchissimi.
Chivu sta anche cercando di combinare l’approccio duro con un lato umano più marcato. “Sto lavorando sull’empatia”, ha affermato durante il raduno, cercando di creare un legame genuino con i suoi giocatori, proprio come faceva da calciatore, nei suoi legami speciali con Lautaro, Calhanoglu e Thuram. Questo mix tra dedizione fisica e attenzione alle relazioni umane è ciò che definisce la sua fase iniziale come allenatore dell’Inter.
Per quanto riguarda gli ultimi rinforzi, l’obiettivo in casa Inter è integrarli velocemente nel suo sistema di gioco. Sebbene il lavoro fisico sia particolarmente impegnativo, Chivu non perde tempo e spinge i suoi a comprendere e adattarsi rapidamente ai suoi metodi. La preparazione è dura, ma l’orientamento rimane sulla crescita collettiva, con l’obiettivo di rendere l’Inter una squadra competitiva su tutti i fronti.
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