Inter-Napoli 0-0

Finisce pari a reti inviolate. Niente terza vittoria consecutiva, niente vittoria in casa, niente vittoria contro una delle prime tre, niente gol. Un punto che serve a mantenere la linea di galleggiamento del quinto posto, in attesa delle prossime gare, derby compreso. La prestazione è stata comunque soddisfacente nel primo tempo, giocato alla pari con i partenopei, ribattendo colpo su colpo; vistoso invece il calo fisico nel secondo.

La partita dei nerazzurri si divide sostanzialmente in due fasi. Nel primo tempo la squadra tiene testa al Napoli, giocando alla pari e sfiorando in più occasioni il gol. Due le sbavature difensive che potevano costare caro, ma nei primi 45 minuti i reparti tengono bene, c’è tanta attenzione in fase difensiva o sulle ripartenze avversarie e la fase d’attacco è intelligente e mirata. Nel secondo tempo c’è purtroppo un calo fisico vistoso. Alcuni giocatori chiedono il cambio, D’Ambrosio esce acciaccato, Palacio viene fermato dai crampi più che dagli avversari, ma deve restare in campo, a Hernanes scatta la riserva e l’allenatore lo sostituisce con Guarin. L’Inter fa fatica a superare il centrocampo e gli avversari prendono il sopravvento. Il palo di Inler è un campanello d’allarme che squilla forte e spinge Mazzarri a rinforzare il centrocampo per arginare le difficoltà che aumentano col passare dei minuti. Il triplice fischio finale è quindi quasi una liberazione, ma il punto ottenuto, per conseguenza, più un punto vinto che due persi. Al di là di quello che sarebbe potuto essere con una vittoria e non è stato, questa volta si è raggiunto il massimo risultato possibile, visti tutti i novanta minuti. Conta ormai non perdere per prima cosa, a tre giornate dalla fine, per conservare il quinto posto e poi, si spera, inizierà una nuova storia…

I nerazzurri scendono in campo con una difesa rimaneggiata, Campagnaro ancora in fase di ripresa post-infortunio e Andreolli alla prima da titolare, ma reggono bene l’impatto contro l’attacco del Napoli, tra i più prolifici del campionato. Ottima la prestazione di Ranocchia che riesce a limitare Higuain per quasi tutti i novanta minuti. Sulle fasce Nagatomo assicura maggiore spinta offensiva, mentre D’Ambrosio nel secondo tempo deve chiedere il cambio, sostituito da Zanetti, dopo un primo tempo sufficiente, ma poco brillante. A centrocampo Cambiasso fa da collante tra i reparti e il regista, mentre Kovacic risplende sempre di più, regalando giocate di altissima qualità. Appannata ancora una volta invece la prova di Hernanes dal calo fisico evidente nel secondo tempo. Icardi e Palacio fanno fatica, ma il trenza in particolare, riesce in più occasioni a ritagliarsi la possibilità di attaccare lo spazio e tirare a porta: cede sul finale ai crampi. Poco incisive le prestazioni dei subentranti Kuzmanovic che rileva Icardi sul finale e Guarin.

Prima del fischio d’inizio la curva Nord ci regala un’altra grandissima coreografia che ha voluto sottolineare l’importanza del tifo e delle tifoserie allo stadio. Va sottolineato di questi tempi, sia lo sforzo e il lavoro necessario a realizzarla, sia il messaggio lanciato, con l’augurio che non resti inascoltato. Ci ritroviamo al derby!

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