Napoli-Inter 3-0


Altro giro, altra corsa, altra figuraccia. Quest’anno oramai ci abbiamo fatto il callo e dunque, paradossalmente, possiamo soffermarci anche sulle cose positive: non abbiamo perso a goleada; Handanovic ha preso tre gol, ma ne ha evitati almeno altri tre; abbiamo tirato a porta e se prendevamo il portiere potevamo addirittura fare gol; Ranocchia non ha colpe più degli altri; dopo cinque minuti se avevi impegni o altro da fare sapevi di poterti già distrarre dalla partita; non è colpa di De Boer; il Napoli non ha attaccanti di ruolo, ma ha centrocampisti che usano il cervello… ah no, questa non è una cosa positiva…

Per la gara contro i campani, Pioli conferma la formazione vincente contro la Fiorentina, ma non fa bene i conti con le caratteristiche dei padroni di casa e i limiti enormi, strutturali, fisici e soprattutto di intelligenza, della sua squadra. Morale della favola: da metà campo in poi il Napoli agisce indisturbato tra le statuine vestite di nerazzurro; in cinque minuti infila due volte la pseudo-difesa degli ospiti; gestisce la partita senza alcun timore al punto che già a inizio secondo tempo Sarri può pensare al turn-over per la Champions, consapevole che non avrà rischi particolari. Il terzo gol di Insigne chiude i giochi e non è ancora il sessantesimo. Sarri può far addirittura esordire Rog: mai fatto giocare e quando allora, se non contro la squadra sparring partner?! L’Inter assomiglia a quelle squadre che si incontrano nella preparazione estiva, destinata a perdere, tra errori macroscopici e ingenuità di vario genere, utile solo per far scaldare i “grandi” di turno. Icardi ha un paio di occasioni, ma le spreca tirando addosso a Reina; Brozovic corre su e giù, ma senza senso e alla fine non si capisce cosa abbia concretizzato; Banega è inguardabile, un uomo in meno praticamente, ma qui Pioli forse ha qualche responsabilità: contro il Napoli che è una squadra, l’Inter non poteva permettersi il lusso del trequartista che non aiuta la difesa e infatti…. Perisic continua a giocare per i fatti suoi per poi finire a camminare quando finisce la benzina: quante energie sprecate. Miranda peggio di Ranocchia che anzi in quest’occasione è molto più reattivo. Kondogbia non è un centrocampista alla Medel e da solo, abbandonato da Brozovic che corre di qua e di là e da Banega che non corre affatto, non può fare granchè. Candreva dall’altra parte sembra accusare il colpo del doppio vantaggio e va in tilt. Insomma la squadra non gioca da squadra, ognuno se ne va per i fatti suoi e gli avversari possono fare quello che gli pare. Non c’è giocatore che possa essere escluso da un giudizio complessivo pessimo.

Difficile aggiungere altro alle cose ormai già dette e ridette da inizio campionato. Si può solo sperare in una tranquilla salvezza e pregare che Pioli trovi la quadra per tempo. E’ dura da ingoiare, ma anche questa stagione è andata: resta da vedere se le figuracce, cui oramai saranno assuefatti anche i nostri “campioni” lautamente compensati per entrare in campo e spegnere il cervello, aumenteranno, diminuiranno o si diversificheranno. Di sicuro noi tifosi ce ne intossicheremo ancora parecchie, come se non fossero bastati i bocconi amari ingoiati fino ad oggi. Sentitamente, ringraziamo.

Lascia un commento

Dalla stessa categoria

Iscriviti al canale YouTube

Lascia un like a Iotifointer.it

Classifica

Partite

Seguici sui social

News Inter

1 min di lettura

Il papà di Albert Gudmundsson, Guomundur Benediktsson, ha parlato del suo futuro a Calciomercato.it. “Ha ancora 4 partite da giocare e credo che possa fare ancora meglio. Speriamo di vederlo in campo nelle ultime partite di campionato”. Gudmundsson, le parole del padre “Albert ama l’Italia e questa non è una sorpresa, perché tutti dovrebbero amare […]

1 min di lettura

Ivan Juric è tornato a parlare di quanto successo domenica scorsa: “Se rivedremo ancora la difesa a 4? Vedremo, a me è piaciuto come la squadra si è espressa contro l’Inter. Può essere un’opzione”. Le parole di Juric “Thiago Motta? Non sono sorpreso dalla sua crescita come allenatore perché era già un mezzo genio quando giocava. Ha avuto tempo per la sua […]

12 min di lettura

Javier Zanetti, ha rilasciato un’intervista a Radio Serie A nella trasmissione “Storie di Serie A” condotta da Alessandro Alciato. Il vice presidente nonché indimenticabile capitano dell’Inter ha parlato dello Scudetto della seconda stella recentemente conquistato e del futuro. Che posto occupa Piazza Duomo gremita di domenica scorsa nella tua storia in nerazzurro?“Occupa sicuramente un momento […]