Conte: “Reagiamo e non prestiamo il fianco a chi sta godendo”


Le parole di Antonio Conte in conferenza stampa alla vigilia di Cagliari – Inter (domenica ore 12,30). Nerazzurri chiamati alla reazione in campionato dopo la cocente e rumorosa eliminazione dalla Champions League.

Il Cagliari ha cambiato molto rispetto all’inizio di stagione. Che partita si aspetta?
“Mi aspetto sicuramente una gara tosta e difficile, quando giochi con il Cagliari devi aspettarti questo tipo di partite. Dovremo essere bravi ad affrontarla nella giusta maniera fin dalle prime battute”.

Come sta Vidal?
“Arturo ancora out, ha ripreso a lavorare. Ha avuto un piccolo problema muscolare i bisogna riportarlo in condizione rispettando le tempistiche”.

Che tipo di reazione si aspetta in campo?
“L’uscita in Champions è stata dolorosa per me e per i calciatori, ci credevamo. Avevamo rimesso in piedi una situazione che dopo la sconfitta con il Real era diventata molto difficile. Dispiace uscire senza fare gol. Bisogna rialzare la testa pur avendo il morale basso dopo l’eliminazione. Cerchiamo di affrontare la partita di domani nella migliore maniera possibile”.

Una promessa o un messaggio ai tifosi dopo l’eliminazione?
“Mi sento di dare un messaggio ai tifosi. Non prestiamo il fianco a chi in questo momento sta godendo e spera si cambi tutto, distruggendo quello che si sta creando dopo un anno e mezzo di lavoro. Vedo troppa negatività. Non sfasciamo il lavoro che sta portando frutti. L’anno scorso abbiamo ottenuto un secondo posto, una semifinale di Coppa Italia e una finale di Europa League. La crescita è stata importante. Non bisogna essere negativi. Capisco che la pazienza dopo anni senza vittorie sta finendo. Rimaniamo compatti, sotto tutti i punti di vista. Chi vuole il male dell’Inter cerca la distruzione. Noi invece vogliamo il bene”.

Lei non si sente addosso la pressione di vincere lo Scudetto?
“Ho intrapreso questo percorso con l’Inter, sapendo che è di crescita e valorizzazione. La proprietà è stata molto chiara con me e con il resto della dirigenza. Il covid ci ha rallentato, ma non possiamo fermare il percorso iniziata la scorsa stagione, sono parole del Presidente Zhang e noi le rispettiamo. L’eliminazione in Champions brucia e la gente che mi conosce sa come la sto vivendo”.

La sensazione è che quando le avversarie si chiudono l’Inter fa fatica a sfondare.
“In campionato abbiamo il migliore attacco, il problema è creare occasioni. Veramente strano non aver segnato contro lo Shakhtar nonostante quello che abbiamo concretizzato. Il fatto che le squadre si chiudano vuol dire che c’è molto rispetto nei nostri confronti e nel nostro modo di giocare. Però per vincere bisogna essere più concreti sotto porta”.

Ci sono giocatori che sono migliorati, come Barella e Lukaku. Perché non Eriksen?
“Chi ha detto che Eriksen non sta migliorando? Magari voi lo vedete solo nella partita giocata… Io sto svolgendo lo stesso lavoro di miglioramento su Christian, come faccio con tutti gli altri dal più giovane al più vecchio. Eriksen deve migliorare in alcuni aspetti, forse per lui ci vorrà un po’ più di tempo ma sono sicuro che il suo talento sboccerà”.

Il fatto adesso di avere solo il campionato può essere un vantaggio?
“Disputare solo il campionato e la Coppa Italia fa male. Vero che avremo più tempo per gli allenamenti, ma non cancella l’amarezza per l’eliminazione dalla Champions”.

Cosa trai dalle sconfitte negli scontro diretti, come quelli con Real e Milan?
“Bisogna crescere in tante cose, avendo la pazienza di continuare a lavorare per affrontare questi tipi le partite. Le pressioni possono portare problemi ad una squadra che deve migliorare, ciò on toglie che certi tipi di partite vanno vinte. Stiamo comunque parlando di una squadra che ha un bel po’ di strada da fare, ma ho fiducia nei calciatori. E’ inevitabile che si a volte la pressione si può avvertire di più, ma eravamo consapevoli dall’inizio di dover affrontare pure questo”. 

Perché l’Inter non ha meritato di passare il turno?
“In tutte le delusioni bisogna essere intelligenti su come crescere e far sì che la volta successiva si possa rispondere in maniera migliore. Nel girone abbiamo pagato le due sconfitte con il Real. Con il Borussia in casa e con lo Shakhtar meritavamo molto di più, con il Real Madrid siamo mancati e ci siamo rovinati le due partite da soli. Abbiamo capito che l’errore deve essere ridotto al minimo”.

Non sono un po’ troppo alte le aspettative per questa Inter, vista la qualità della rosa?
“Non voglio parlare di qualità, non è rispettoso. Quando sono arrivato all’Inter ho visto che la situazione non era top. Da parte mia c’era tanta voglia. Siamo migliorati, ma poi sono emerse delle difficoltà. E’ arrivato il Covid, ma su questo dovete parlare con la dirigenza”.

A prescindere se ci sarà o meno domani, qual è il motivo della partenza di Godin dall’Inter?
“Non è giusto parlare di queste cose, ho grande stima per Godin. Diego sa benissimo il mio pensiero nei suoi confronti, agli altri non serve saperlo”.

 

 

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