Filip Stankovic: “Julio Cesar è il mio idolo, ma ammiro Handanovic”


In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Filip Stankovic, portiere dell’Inter in prestito al Volendam, ha parlato del padre Dejan, che è un esempio per lui: “Da bambino lo guardavo e pensavo ‘wow, voglio essere come lui’. Avere la sua vita, il suo carattere, la sua voglia. Solo ora mi rendo conto di ciò che è stato. Ad Appiano la sua traccia è indelebile, quando cammini nel centro sportivo si sente che è stato lì. Abbiamo lo stesso carattere, ma la storia è diversa. Papà è nato a Belgrado, doveva giocare per vivere e portare il pane a casa, io nasco come il figlio di calciatore. Non è stato un peso portare il suo cognome, ma ho dovuto faticare il doppio per prendermi il rispetto che merito, e adesso sono qui. Quando sono arrivato in Olanda mi ha detto che dovevo stare tranquillo e che sarebbe arrivato il mio momento. I primi mesi sono stati tosti, mi sono fatto male alla caviglia alla seconda partita e sono rimasto fuori due mesi. Aveva ragione, poi ho parato due rigori e siamo primi in classifica”.

L’estremo difensore, inoltre, ha spiegato cosa rappresenta l’Inter, di cui è grande tifoso: “È sentimento, casa, famiglia e il campionato Primavera vinto l’anno scorso. Mio fratello Stefan ha giocato un po’, ma ora ha smesso. Aleksandar, invece, è nelle giovanili. Ha 16 anni e fa il centrocampista. Somiglia a nostro padre. Quando calcia mette le dita come le metteva lui, assurdo. Guardo tutte le partite. Una settimana fa ero in ginocchio a casa, pregando che Lautaro segnasse un altro gol contro il Liverpool”.

Nella sua esperienza con la maglia dell’Inter, Stankovic si è allenato con Handanovic: “Non parla molto, ma ti basta guardarlo. È ancora il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Somiglia a papà. A volte, quando ero stanco, lo vedevo lì sul pezzo, a duemila all’ora e mi ha spronato a migliorare, lo ammiro. Il mio idolo, però, è Julio Cesar. L’ho anche incontrato, mi ha regalato i guanti. La prima volta che è venuto a cena a casa nostra è stata un’emozione indimenticabile”.

Stankovic, infine, ha rivelato di avere 4 sogni da realizzare: “Voglio vincere a Volendam, poi giocare nell’Inter, giocare insieme a mio fratello ed essere allenato da papà. Quando ha vinto la Champions ero a Madrid, ho baciato la coppa, ripetere un 10% di ciò che ha fatto lui sarebbe magnifico”.

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