L’ANALISI – Nella notte dei ribaltoni, il più bello è nerazzurro. Inzaghi si conferma incubo della Juve

La notte di Roma è un turbinio di emozioni, di capovolgimenti di stati d’animo ma, ciò che conta di più, finisce in una gioia immensa e si rivela dolcissima. Perché regala all’Inter il secondo titolo della sua stagione e vinto ancora contro la Juventus, come a gennaio, al termine di due partite emozionanti, di quelle che mentre le vivi maledici chiunque ma, quando finiscono, già ti mancano. Restano però scolpite nell’archivio personale di ogni tifoso, diventando delizioso ricordo da tenersi stretto.

Alzi la mano chi non ha immaginato lo spettrale scenario: Juventus vincitrice della Coppa Italia e Milan scudettato in pochi giorni o, al massimo, in dieci. L’incubo di ogni tifoso nerazzurro è piacevolmente svanito nella notte dell’Olimpico, nonostante a un certo punto sembrasse materializzarsi in tutta la sua crudeltà. È successo quando la Juventus ha ribaltato tutto in due minuti, rivoluzionando l’andamento di una finale che l’Inter aveva approcciato alla grande, dominando nei primi 20 minuti e passando meritatamente in vantaggio. Certo, i bianconeri avevano reagito già nel primo tempo (di Vlahovic l’occasione più clamorosa, vanificata da un ottimo intervento di Handanovic), ma nessuno si aspettava di subire un doppio colpo così pesante, assestato da Morata (qui Handanovic meno bene) e Vlahovic.

Il successivo assalto all’area di rigore juventina sembra non dare frutti, nel senso che non si risolve in occasioni limpide bensì a una serie di cross respinti dalla retroguardia bianconera. Poi, però, l’episodio che cambia la vita e la storia di una stagione, con Lautaro che si guadagna il calcio di rigore. Eccolo, l’inizio di un nuovo ribaltone: l’ultimo, il più bello, a tinte nerazzurre. Calhanoglu lo trasforma alla perfezione, Perisic fa lo stesso con freddezza nei tempi supplementari, prima di incorniciare la notte magica con una splendida conclusione all’incrocio che vale il quarto gol. Game, set, match. Ottava Coppa Italia. Ancora contro di loro.

Incubi bianconeri

La notte dei ribaltoni ne ha sancito uno che va oltre la singola partita. Dopo anni di dominio juventino, nei quali abbiamo spesso disquisito sul più o meno evidente gap da colmare nei loro confronti, dalla scorsa stagione l’Inter ha invertito il trend. Adesso è la Juventus a dover rincorrere e a ricucire le distanze verso i nerazzurri. La squadra di Allegri quest’anno non è mai riuscita a vincere contro la Beneamata nonostante quattro tentativi, fra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa: lo splendido score recita tre vittorie Inter a fronte di un pareggio. Due dei tre successi sono valsi un bis di titoli: meglio di così è difficile immaginare. I nerazzurri chiudono una stagione da imbattuti contro i bianconeri: non succedeva dal 2008-09, primo anno di Mourinho a Milano.

Questa finale, inoltre, conferma una volta in più Inzaghi come incubo della Juventus. Il tecnico piacentino ha ottenuto il quinto titolo in carriera: quattro di questi sono arrivati proprio contro i bianconeri dal 2017 ad oggi. L’Inter, inoltre, si toglie un altro sfizio nei confronti dei rivali. Dopo aver interrotto la serie di nove Scudetti consecutivi la scorsa stagione, i nerazzurri sanciscono la prima annata bianconera da zero titoli dopo 11 anni: non succedeva dal 2010-11. Questione di incubi, bestie nere e, soprattutto, notti dolcissime.

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