Bilancio sulla generazione dorata del Belgio

Ennesimo fallimento? Probabilmente è così, perché il Belgio dei De Bruyne, dei Courtois, dei Lukaku, delude ancora in una manifestazione internazionale uscendo già ai gironi. E dire che non era neanche un raggruppamento impossibile per la squadra di Martinez, superata invece dal sorprendente Marocco e dalla coriacea Croazia, contro le quali non sono stati sufficienti i quattro punti raccolti nelle tre gare disputate.

È davvero incredibile come la cosiddetta generazione dorata, definizione peraltro messa in dubbio anche dallo stesso Courtois con un eloquente “è un po’ difficile dirlo se non vinci niente…”, stia per chiudersi senza aver lasciato il segno in nessuna delle competizioni dove ricopriva un ruolo di primo piano.

Anche in questo Qatar 2022, pur non partendo tra le favoritissime, di certo ci si aspettava un rendimento ben diverso e il minimo sindacale era il passaggio agli Ottavi. E invece nulla di tutto ciò, tutte le chance racchiuse negli ultimi novanta minuti contro la Croazia dove sono risultati determinanti i clamorosi errori sottoporta di Romelu Lukaku. Ma sarebbe ingiusto dare al centravanti interista, il cui rientro in Italia comunque darà comunque una bella sterzata alle ambizioni scudetto dell’Inter che nellequote Serie A occupa ora il terzo posto alle spalle di Napoli e Milan, le colpe per questa eliminazione, perché se arrivi col fiatone all’ultimo appuntamento le probabilità di non farcela aumentano a dismisura e infatti così è stato.

Una generazione che dunque è stata capace di conquistare soltanto il pur brillante terzo posto a Russia 2018 battendo nella finalina l’Inghilterra (2-0) grazie alle reti di Thomas Meunier ed Eden Hazard. Il nostro ‘soltanto’ è amaro, decisamente amaro, perché il Belgio negli ultimi anni è sempre stato ai vertici del Ranking mondiale della Fifa, dominandola addirittura tra il 2015 e 2016 nonché tra fine 2018 e primi mesi di questo 2022. Numeri che dicono senza mezzi termini che da questa generazione ci si attendevano abbondantemente di più, mentre il Palmarés belga resta desolatamente vuoto e anche storicamente parliamo di una Nazionale non ha mai vinto nulla, se non collezionare piazzamenti come i secondi posti agli Europei del 1972 in Belgio e del 1980 in Italia.

E ora che succederà? Ci sarà sicuramente un ricambio o comunque tante novità. La prima è quella relativa alla conduzione tecnica con la Federazione che dovrà trovare il nuovo CT dopo le dimissioni di Roberto Martinez. Difficilmente ci saranno comunque esclusioni eccellenti come quelle di Kevin De Bruyne, Thibaut Courtois e Romelu Lukaku, anche se la nuova generazione, rappresentata dai vari Timothy Castagne, Leander Dendoncker, Yannick Carrasco e Leandro Trossard, spinge inesorabile.

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