Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport ha parlato della costruzione dal basso: “Nel calcio bisognerebbe saper fare tutto. Se partire da dietro con l’azione può aiutare, allora va bene insistere. Se, invece, questo stile di gioco può creare problemi perché i ragazzi non sono abituati a praticarlo, allora è bene cambiare strada. Si tratta di valutare la situazione con saggezza e raziocinio, e sono certo che Spalletti sia l’allenatore giusto per farlo”.
Le parole di Sacchi
“Che cosa può dare la costruzione dal basso? E’ evidente: superiorità numerica in mezzo al campo e, soprattutto, la possibilità di muovere gli avversari come vuoi tu. Li sposti ora a destra ora a sinistra a seconda di dove tu intendi sviluppare la manovra. Non è un vantaggio da poco. Costruire o no dal basso? Sì, se gli interpreti lavorano molto in allenamento e se i meccanismi diventano quasi automatici. Bisogna provare e riprovare. All’inizio è normale pagare un conto salato. L’Inter, ad esempio, sta dominando il campionato, costruisce da dietro e lo fa benissimo. Ma Inzaghi, rispetto a Spalletti, ha i calciatori a disposizione tutta la settimana e mica soltanto pochi giorni in un mese”.
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