Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis nella giornata di ieri è stato ascoltato dalla Procura di Roma in merito al “caso Osimhen”. Un’operazione della quale si è parlato tanto già in passato e finita nel mirino di un’inchiesta della giustizia ordinaria per presunte plusvalenze fittizie.
Il club partenopeo, infatti, pur di far suo l’attaccante nigeriano aveva messo sul tavolo una cifra superiore ai 70 milioni di euro.
Contestualmente, il Napoli cedette al Lille quattro giocatori per un importo di poco inferiore ai 20 milioni di euro. E’ stata proprio la valutazione di tre di questi quattro cartellini a finire nel mirino dell’inchiesta.
A svelare i numeri reali dell’operazione è stato il bilancio 2021 del Napoli.
Victor Osimhen è stato acquistato per 76.356.819 di euro.
Il Lille ha invece sborsato 7.026.349 di euro per il cartellino di Ciro Palmieri (per una plusvalenza da 7.026.349 di euro), 4.071.247 di euro per il cartellino di Luigi Liguori (per una plusvalenza da 4.071.247 di euro), 4.021.762 euro per il cartellino di Claudio Manzi (per una plusvalenza da 4.021.762 di euro) e 5.128.205 euro per il cartellino di Orestis Karnezis (per una plusvalenza da 4.828.205 di euro).
A finire nel mirino sono state proprio le valutazioni dei contratti di Palmieri, Liguori e Manzi, ovvero tre giocatori che in Francia non si sono mai trasferiti e che subito dopo aver firmato a Castel Volturno sono subito stati girati in prestito a società di Serie C e Serie D.
De Laurentiis ha raccontato nel dettaglio le dinamiche di quell’operazione, partendo da come si sia arrivati a certe valutazioni dei giovani. Ha poi sottolineato come la trattativa fosse puramente sportiva e quindi condotta praticamente per intero dall’allora d.s. Cristiano Giuntoli (oggi alla Juventus), che non è tra gli indagati visto che non aveva potere di firma.
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