La sensazione è chiara: l’Inter, contro la Roma, può affossarsi oppure riesaltarsi.
Tutto dipende dal risultato: una vittoria rilancerebbe le ambizioni, mentre anche un pareggio equivarrebbe a una sconfitta.
La stanchezza non è un alibi
Giocare tante partite non deve essere un peso per una grande squadra. Ogni top club aspira a disputare più incontri possibili durante la stagione: altrimenti, sarebbe improprio e anacronistico definirsi tali. È vero, la panchina corta e la serie di infortuni non aiutano, ma il KO contro il Bologna nel finale e la pesante sconfitta contro il Milan (non solo nel risultato) parlano chiaro: il vero problema è più motivazionale che fisico.
Vincere per ritrovare fiducia
La sfida contro la Roma, domani alle 15.00, è fondamentale. Una vittoria significherebbe dimostrare, prima di tutto a sé stessi, che l’Inter è viva e che la narrazione di una squadra “cotta” è sbagliata.
Inoltre, battere i giallorossi darebbe fiducia in vista della semifinale d’andata di Champions League contro il Barcellona, un traguardo di cui si parla troppo poco, come se fosse ‘normale’.
I rischi di un passo falso
Un pareggio o, peggio, una sconfitta non solo complicherebbe la corsa verso lo scudetto numero 21, ma potrebbe anche minare la fiducia della squadra, rendendo ancora più difficile la successiva sfida contro il Barcellona. Il fattore paura, in tal caso, acquisterebbe nuova forza.
Uniti per il sogno
I tifosi interisti lo sanno: ora è il momento di stringersi alla squadra, non di abbandonarsi al pessimismo cosmico.
Va bene manifestarlo al 90° di una semifinale persa col Milan, è fisiologico, ma adesso bisogna soffocarlo.
Prepariamoci, dunque, alla partita più importante della stagione. Senza questa vittoria, le altre rischiano di trasformarsi in un incubo.
L’Inter non è casualmente prima in classifica e tra le prime quattro d’Europa.
Giusto ricordarlo, soprattutto a chi ci vuole vedere cadere.
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