Alla sua prima da titolare con la maglia dell’Inter, in un palcoscenico internazionale come il Mondiale per Club, Pio Esposito ha mandato un messaggio chiaro e forte: non serve andare a cercare altrove, il futuro dell’attacco è già qui.
Chi lo conosceva lo sapeva: Esposito è forte. Ma contro il River Plate, il giovane bomber nerazzurro ha fatto vedere di essere pronto anche per l’Inter dei grandi, quella che punta a vincere tutto. Con una prestazione da vero leader offensivo, ha messo in mostra personalità, fame, qualità e il suo primo gol con la Beneamata. Che sia solo il primo di una lunga serie.
Una prestazione da interista vero
Superato un fastidioso problema al ginocchio che l’aveva tenuto fuori nella gara inaugurale contro il Monterrey, Pio ha subito dato il suo contributo nei minuti concessi con gli Urawa Red Diamonds. Ma è contro il River che ha lasciato tutti a bocca aperta: titolare dal primo minuto, migliore in campo per la FIFA, e padrone dell’area di rigore.
Giocate da attaccante completo: sponde, contrasti, movimenti intelligenti e tanta, tantissima voglia di lottare per la maglia. Ha sfiorato il gol due volte, ma alla terza occasione ha fatto esplodere i tifosi: gol da centravanti vero, di quelli che a San Siro fanno innamorare.
Il nostro numero 9 del domani (o già di oggi?)
Cristian Chivu, che lo conosce meglio di chiunque altro, ha predicato calma nel post partita. Ma da interisti è impossibile non sognare. Perché Pio non è solo talento, è mentalità da Inter: umile, determinato, pronto a crescere passo dopo passo. Proprio come ci piace a noi.Dopo due anni di esperienza a La Spezia, utilissimi per farsi le ossa nel calcio dei grandi, Pio sembra pronto per fare sul serio anche in nerazzurro. E a guardarlo giocare viene da chiedersi: ma perché cercare Hojlund o Bonny quando abbiamo già lui?
Un progetto nato in casa nostra
L’Inter lo ha cresciuto, Chivu gli ha dato fiducia fin dai tempi della Primavera, dove non a caso gli ha consegnato la fascia di capitano. E Pio ha sempre risposto come si deve: con prestazioni, gol e lavoro silenzioso.
Ora è arrivato il momento di crederci. Con Lautaro e Thuram come maestri, Pio può inserirsi senza pressioni, imparare dai migliori e diventare il nuovo simbolo nerazzurro. E magari, chissà, prendersi presto anche l’Inter sulle spalle.
Altro che suggestioni di mercato. Il futuro dell’Inter è italiano, è giovane, e ha un cognome che conosciamo bene: Esposito. E se questo è solo l’inizio… prepariamoci a esultare ancora. Sempre con lui. Sempre con l’Inter.
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