Suárez: “Lo stadio di Barcellona con i soldi della mia cessione all’Inter”


Dal Barcellona approda all’Inter nel 1961 e conquista tre campionati italiani, due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali. Sotto la guida dell’allenatore argentino Helenio Herrera, che lo aveva già avuto alle sue dipendenze nel Barcellona, si è affermato come uno dei migliori registi del panorama internazionale venendo annoverato ancora oggi tra i massimi interpreti del ruolo nella storia del calcio.

Luis Suárez, 85 anni, si racconta al giornale spagnolo As. E parla di Inter.
“Quando Herrera è stato ingaggiato dall’Inter mi ha portato con sè, ma nella mia vicenda c’era anche una contingenza economica: il Barcellona non aveva soldi, stavano costruendo un nuovo stadio, la mia vendita ha risolto i problemi, allora mi pagarono 25 milioni di pesetas…”.

Sulla società Inter di oggi
“In questa Inter dei cinesi non conosco nessuno, tranne i dipendenti che sono lì da tanti anni. Non so se qualcuno sta dimenticando che non solo ho giocato per l’Inter per nove anni e ho vinto due Coppe dei Campioni di prima, ma poi ho lavorato per più di 15 anni con Massimo, il figlio di Angelo Moratti che mi ha ingaggiato come giocatore. Questi signori comprano il club non per renderlo di nuovo fantastico, ma per fare affari. Non sono interessati a nient’altro. Hanno persino cambiato il nome della Città dello Sport e ora lo chiamano Suning e il nome di Moratti si vede a malapena. Quelli che c’erano prima dei cinesi hanno già fatto affari e vogliono lo stesso. Non hanno una cultura calcistica, non conoscono il calcio, solo i soldi. Comunque l’Inter è la mia squadra, con Conte quest’anno la vedo un po’ meglio e la Juve non è forte come gli altri anni”.

Sulla squadra
“Lukaku e Lautaro fanno gol con relativa facilità, ma manca un giocatore di una certa gerarchia al centro del campo che guida la gara. Un bravo che comanda davvero perché suona bene. Volevano ingaggiare Kanté, il francese, che è un “corri-vedi e racconta”. Capisci? Ha vinto una Coppa del Mondo, ma facendo “corri-vedi e racconta”. Non lo hanno firmato perché il Chelsea non voleva. Qui volevano pagare un milionario. Ecco perché hanno preso Eriksen. Il danese è un buon giocatore, anche se penso che al ragazzo manchi un po ‘di carattere ma con 15 o 20 minuti non puoi fare nulla”.

Su Conte
“E’ un allenatore che pretende tanto, ma deve anche capire che durante il mercato si spendono sempre un sacco di milioni. Alcuni credono di vincere i campionati, ma quelli che li vincono poi sono i giocatori. Coloro che cambiano le partite non sono gli allenatori con i cambiamenti, sono i buoni giocatori con le loro azioni”.

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