Internazionale per davvero. La nostra passione una filosofia di vita (di Monder Ismail)


Non dimentichiamo mai che siamo l’Internazionale. La nostra passione non è soltanto tifo, ma è un concetto, una filosofia di vita. La nostra storia, la storia nerazzurra, è nel segno dei valori dello sport che riflettono, ancora prima dei regolamenti della Fifa e dell’Uefa, il principio che il calcio è di tutti i popoli, di tutti i colori della terra e di tutte le religioni. Così sono diventato un tifoso dell’Inter. Perché ho sempre condiviso quella matrice che ci contraddistingue e ci rende unici nel mondo del calcio e dello sport. Per la mia storia personale, in fondo, non potevo che tifare Inter.

Vengo dalla Libia e l’Italia è il Paese che mi ha accolto, la Nazione dove sono nati e vivono i miei figli.
Da bambino davo calci a un pallone nei quartieri di Bengasi. Il mio sogno era biancoverde, i colori dell’An Nasr, la squadra della città dove sono nato. Vecchi palloni sgonfi e campi in terra battuta erano la nostra arena. Erano gli anni Ottanta e l’eco del grande calcio internazionale arrivava a me col gracchiare delle radio. Poi la vita mi ha portato via dalla città natale e sono venuto a studiare in Italia.
Ed è qui, in questo meraviglioso Paese, che ho iniziato ad amare l’Inter. Era il 1990.
L’Italia era in preda all’euforia del Mondiale di calcio. Sarà stato per il fascino della divisa nerazzurra, sarà stato per il carisma e la grinta di quegli undici campioni, ma è stato proprio il concetto di “internazionale” a farmi appassionare. Certo, può suonare strano che un ragazzo venuto dal deserto urli a squarciagola per le stoccate vincenti di Jurgen Klinsmann o per la visione di gioco teutonica di Lothar Mattheus. Eppure è andata proprio così. Da vecchio giocatore dilettante – ma i miei compagni del tempo hanno percorso delle oneste carriere agonistiche, militando anche nella Nazionale di calcio libica – ho imparato ad apprezzare, nei tempi di gioia, come in quelli di amarezza, quella qualità che rende unica l’Inter nel panorama delle squadre di calcio mondiali: una lucida follia, una temperanza atletica sempre ad altissimo livello e l’ambizione di poter sempre competere a testa alta, nel rispetto degli avversari e della lealtà del gioco del calcio. Per questo dono unico, noi siamo e saremo sempre l’Internazionale. Un popolo di tifosi coraggioso che non si abbatte nelle difficoltà e rimane sempre unito.
Io tifo Inter oltre il mare che ho dovuto attraversare, oltre la sabbia del deserto che ha accompagnato i miei primi calci a un pallone, oltre i miei ricordi di Al Nasr, termine arabo che vuole dire “vittoria”.

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