Inzaghi: “Pochissime speranze per De Vrij. Sarà un piacere incontrare l’allenatore del Triplete”


Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Inter, match valido per la sedicesima giornata di Serie A in programma domani pomeriggio all’Olimpico (ore 18:00). Queste le sue dichiarazioni:

Quinta partita in due settimane, si gioca contro un avversario difficile da affrontare in trasferta.

“Quella di domani è una partita importante per noi, la più importante in questo ciclo di partite. Giochiamo contro una squadra forte, dovremo fare una partita molto attenta, da vera Inter”.

Lautaro ha detto: “Quest’anno sono più tranquillo”. In cosa può ancora crescere?

“Deve continuare così, non dimentichiamo che è molto giovane e può migliorare ancora tanto. Sono molto soddisfatto di lui e degli attaccanti che abbiamo in rosa: ci stanno aiutando anche in fase di non possesso. Lautaro in particolare segna da tre partite consecutive e speriamo possa continuare così”.

Che opinione ha di José Mourinho, che qui ha vinto la Champions ed ha fatto la storia di questo club?

“Sarà un piacere incontrare l’allenatore del Triplete: non l’ho mai affrontato e mai conosciuto. Per lui sarà una partita speciale, noi dovremo fare ancor più attenzione perché conosciamo le capacità di questo allenatore e quello che ha fatto nella sua carriera, in tutti i suoi club”.

Sei ancora in emergenza infortuni?

“Sicuramente non ci saranno Ranocchia e Darmian; pochissime speranze per De Vrij e Kolarov. Penso che li porteremo alla prossima, se non a Madrid in quella successiva contro il Cagliari. Bastoni ieri era sfebbrato ma non è ancora uscito sul campo, oggi sembra stia meglio. Poi ci sono varie contusioni dalla partita contro lo Spezia, oggi dovrò valutare giocatore per giocatore”.

Ti aspettavi di recuperare così tanti punti velocemente a Milan e Napoli? Quanto ti stuzzica l’idea, dopo un’estate difficile, di chiudere il girone d’andata da campione d’inverno?

“Il titolo d’inverno conta fino a un certo punto. Anche quando avevamo tanti punti di distacco ero tranquillo: vedevo giocar bene la squadra e allenarsi nel modo in cui io e il mio staff lo chiediamo. Adesso la classifica si è accorciata: nelle ultime dieci partite, tra Champions e Serie A, abbiamo fatto 8 vittorie e 2 pareggi. Ci siamo riavvicinati, ma le altre non mollano e tutti corrono. Domani sarà la sedicesima, ne mancano ancora 23, ma sappiamo che è la partita più importante di questo periodo”.

Quasi 300 infortuni di Serie A in questo inizio di stagione, si sta giocando troppo? Domani chi giocherà al centro? Bastoni o Skriniar?

“Sul ruolo di centrale posso scegliere. È una situazione a cui non avevo pensato perché, sapendo di avere De Vrij e Ranocchia, non avevo avuto questo dubbio. Ora c’è l’assenza contemporanea. Bastoni ha fatto benissimo a Venezia in quel ruolo, così come Skriniar con lo Spezia. Domani dovremo valutare Bastoni e poi sceglieremo. Per quanto riguarda gli infortuni, sappiamo che giocare ogni 2-3 giorni è difficile: bisognerebbe guardare con più attenzione i calendari, magari far cominciare prima il campionato o mettere insieme più partite delle nazionali nello stesso periodo. Io con lo Spezia mi sono trovato con soli due difensori di ruolo. Eravamo in emergenza, ma abbiamo risposto nel migliore dei modi”.

Cosa ha l’Inter più delle altre pretendenti allo Scudetto?

“Abbiamo recuperato terreno perché c’è stata continuità di risultati, le prestazioni c’erano sempre state. Nelle prime partite abbiamo perso punti anche per dei rigori assegnati o sbagliati nei minuti di recupero, sono episodi che nel calcio ci sono”.

Tanti suoi predecessori hanno provato a giocar bene a calcio inizialmente, poi però hanno abbassato il baricentro. Come ha trovato l’equilibrio conservando il gioco e mantenendolo piacevole?

“Ci siamo trovati da subito bene con i ragazzi e, fin dall’inizio, la squadra ha sviluppato un ottimo gioco. In alcune situazioni avevamo probabilmente poco equilibrio, poi abbiamo analizzato tutto con i giocatori e lo staff. Adesso creiamo tantissime situazioni da gol, siamo il miglior attacco, ultimamente siamo anche solidi ma non bisogna guardare indietro. Quello che più conta è la partita contro la Roma: troveremo un avversario di qualità, arrabbiato per la sconfitta”.

C’è un po’ di emozione da parte sua nel tornare a Roma, stavolta contro la Roma? Teme la rabbia degli avversari per le ultime partite?

“Tornare a Roma a me fa sempre un certo effetto: la vivo come una partita di cartello, molto importante, che però non è più un derby perché mi sono calato al 100% in questa nuova sfida che si chiama Inter. Sappiamo che troveremo una squadra importante di fronte, con un grandissimo allenatore. Dovremo fare una gara di corsa, aggressività, determinazione e personalità, perché all’Olimpico bisogna averne”.

Hai parlato con Dzeko? Come lo hai trovato dal punto di vista emozionale?

“Sarà una partita particolare per Edin, di questo però non ne abbiamo parlato. Ho visto che nell’ultimo giorno e mezzo si è allenato più intensamente rispetto a chi aveva giocato con lo Spezia, quando è entrato molto bene negli ultimi 20 minuti. Sarà una partita speciale per lui ma lo sarà per tutti quanti noi: vogliamo andare a Roma per fare una grande partita.

Come sta Barella a livello di stanchezza?

“Ieri ha fatto un ottimo allenamento con coloro che non avevano giocato l’ultima partita. È un giocatore importantissimo per noi ma ho pensato di dargli un turno di riposo, anche perché quest’anno non ne avevo mai fatto a meno. La squadra ha fatto bene e credo che il riposo avuto gli farà bene per le prossime gare”.

Eventualmente, in caso di emergenza, quale centrocampista in rosa può giocare anche in difesa?

“Ne avevo parlato con lo Spezia, ma quella sarebbe stata una scelta forzata. Probabilmente avrei cambiato modulo adottando una difesa a quattro. Ho tanti centrocampisti in rosa, molto bravi e funzionali, ma nel ruolo di centrocampisti. Non avendo giocatori in panchina con lo Spezia, sarei passato a quattro oppure avrei fatto entrare un ragazzo molto bravo che avevamo in panchina, Cortinovis”.

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