Disastro Miranda, Nagatomo imbarazzante, Mancini che combini?
HANDANOVIC 6 – Spettatore non pagante nel primo tempo, nel secondo è incolpevole sull’1-1 di Molinaro e Belotti lo spiazza dagli 11 metri.
SANTON 4,5 – Ordinaria amministrazione nella prima frazione di gioco, nella seconda ha la grave colpa di perdersi Molinaro in occasione del pareggio torinista (dall’85’ EDER 5 – Prestazione in teoria non valutabile, eccetto che per quel gol mancato all’ultimo minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo: ancora a secco da quando è nerazzurro.)
MIRANDA 4,5 – Attento nei primi 45’, a inizio secondo tempo combina il disastro procurandosi due cartellini gialli pesantissimi che ci lasciano in inferiorità numerica.
JUAN JESUS 5 – Titolare a sorpresa al posto di Murillo, nella ripresa non si dimostra all’altezza della situazione.
NAGATOMO 4,5 – Duello contro Bruno Peres vinto nel primo tempo, perso clamorosamente nel secondo. Il giapponese, disastroso come tutta l’Inter formato-ripresa, si becca anche un rosso diretto, lasciando i nerazzurri in 9, per un intervento dubbio su Belotti che regala al Torino rigore e conseguente vantaggio firmato dal giovane attaccante granata.
MEDEL 5,5 – Solita prestazione di quantità, ma la qualità è zero. Visto il risultato finale, impossibile regalargli la sufficienza.
BROZOVIC 6 – Unica pedina di qualità nel centrocampo interista. E’ dai suoi piedi che nasce il penalty realizzato da Icardi, in seguito alla deviazione di mano del terzino granata Moretti.
LJAJIC 4,5 – Evanescente, dovrebbe giocare esterno ma tende troppo ad accentrarsi, non risultando mai decisivo nella manovra interista. Mancini non è soddisfatto della sua prestazione e lo riprende spesso, finendo alla fine per sostituirlo. (dal 59′ MURILLO 6: sufficienti i suoi 30 minuti, le colpe del nostro naufragio non sono di certo sue)
PALACIO 5,5 – Grande movimento e abile gestione del pallone nel primo tempo. Nel secondo non è pervenuto, come del resto tutta l’Inter.
PERISIC 5 – Parte in sordina, migliora a metà primo tempo con qualche spunto notevole. Ripresa insufficiente.
ICARDI 6,5 – Freddo nel realizzare il penalty che vale il nostro vantaggio con un destro che sfreccia alla sinistra di Padelli. E’ l’unico interista ad avere occasioni da gol, sfiora anche la seconda rete di testa (dal 71′ BIABIANY 5,5 – Due accelerazioni notevoli che però, purtroppo, non sortiscono alcun effetto)
ALL. MANCINI 5 – La squadra passa meritatamente in vantaggio nei primi 45’ grazie ad un giusto approccio alla gara. Il Mancio è comunque colpevole di non aver saputo tenere alta la concentrazione dell’Inter anche nella seconda frazione di gioco. Incomprensibile la sostituzione di Icardi, migliore dei nostri e giocatore adatto a fare a sportellate in mezzo, soprattutto in situazioni di inferiorità numerica come quella di ieri sera.
Ci risiamo, altri tre punti persi. Non è la prima volta, nel corso di questa stagione, che si ripete la storia: dopo un primo tempo dominato, anche con una certa tranquillità, un calo clamoroso durante la seconda frazione di gioco, sia dal punto di vista fisico che da quello della concentrazione.
Di chi è la colpa? Di tutti: i nostri giocatori, specialmente in un momento delicato come quello attuale, dovrebbero tenere alta la concentrazione durante tutti i 90’, non solo nei primi 45’. La disfatta di ieri sera denota, da questo punto di vista, uno scarso attaccamento per la nostra gloriosa maglia, ma non solo. Lo stesso Mancini, nonostante la partita sia stata decisa dagli episodi, non si sta dimostrando affatto capace di trasmettere grinta e determinazione ai suoi ragazzi, caratteristiche queste proprie di un vero leader. Servirebbero, forse, meno lamentele nei confronti dell’arbitraggio (peraltro disastroso ieri) e più lavoro a testa bassa.
Superfluo dirlo, anche quest’anno il sogno Champions tramonta miseramente, dopo un inizio di stagione sfavillante e promettente, che tanto ha illuso noi tifosi: il fallimento dell’annata, a questo punto, anche a fronte delle dispendiose campagne acquisti estiva ed invernale, sembrerebbe inevitabile. Noi supporters, dal canto nostro, nonostante la situazione difficile, dobbiamo comunque continuare a sostenere, se non la squadra, almeno i nostri amati colori perché quelli, lo sappiamo, sono eterni. Bisogna chiudere questo campionato nel miglior modo possibile e prepararci alla prossima stagione, valutando attentamente chi è degno di essere parte dell’F.c. Internazionale: dai giocatori, all’allenatore fino ad arrivare ai nostri dirigenti e al presidente.
Teniamo duro, Amala sempre!
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